“A coloro che si sono opposti a un chiaro riferimento all’eliminazione graduale dei combustibili fossili nel testo della Cop28, voglio dire che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili è inevitabile, che piaccia o no. Speriamo che non arrivi troppo tardi. Naturalmente, le tempistiche, i percorsi e gli obiettivi saranno diversi per i Paesi a diversi livelli di sviluppo. Ma tutti gli sforzi devono essere coerenti con il raggiungimento dell’azzeramento globale entro il 2050 e con il mantenimento dell’obiettivo di 1,5 gradi. E i Paesi in via di sviluppo devono essere sostenuti in ogni fase del percorso. L’era dei combustibili fossili deve finire – e deve finire con giustizia ed equità”. Lo ha dichiarato Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, a conclusione della Cop28 di Dubai.
La Convezione quadro, ha sottolineato, “si è svolta in un momento decisivo nella lotta contro la crisi climatica, un momento che richiede la massima ambizione sia nella riduzione delle emissioni di gas serra che nella giustizia climatica. I temi della transizione energetica e del futuro dei combustibili fossili sono stati al centro dell’attenzione. Il Global Stocktake ha chiaramente riaffermato l’imperativo di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi, il che richiede una drastica riduzione delle emissioni globali di gas serra in questo decennio”. Inoltre, ha aggiunto, “per la prima volta, il risultato riconosce la necessità di abbandonare i combustibili fossili, dopo molti anni in cui la discussione su questo tema è stata bloccata. La scienza ci dice che limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi sarà impossibile senza l’eliminazione graduale di tutti i combustibili fossili in tempi compatibili con questo limite. Questo è stato riconosciuto da una crescente e diversificata coalizione di Paesi”. “Contemporaneamente, la Cop28 ha approvato l’impegno a triplicare la capacità delle energie rinnovabili e a raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030”, ha proseguito Guterres, ricordando che “sono stati compiuti progressi anche in relazione all’adattamento e alla finanza”. “Nei prossimi due anni, i governi dovranno preparare nuovi piani d’azione nazionali per il clima a livello economico. Questi piani devono essere allineati all’obiettivo di 1,5 gradi di temperatura e coprire tutti i gas serra”, ha evidenziato il segretario generale dell’Onu, ribadendo che “devono inoltre essere sostenuti da politiche e regolamenti credibili in materia di clima, tra cui un prezzo del carbonio e la fine dei finanziamenti ai combustibili fossili. E sia la preparazione che l’attuazione di questi piani devono essere pienamente finanziate e sostenute”. “Ma – ha ammonito – c’è bisogno di molto di più per mantenere viva la speranza del limite di 1,5 gradi e per garantire giustizia climatica a coloro che sono in prima linea nella crisi. Molti Paesi vulnerabili stanno affogando nel debito e rischiano di affogare nell’innalzamento dei mari. È tempo di un aumento dei finanziamenti, anche per l’adattamento, le perdite e i danni e la riforma dell’architettura finanziaria internazionale”. “Il mondo – ha concluso Guterres – non può permettersi ritardi, indecisioni o mezze misure. Sono fiducioso che, nonostante le molte differenze, il mondo possa unirsi e affrontare la sfida della crisi climatica. Il multilateralismo rimane la migliore speranza per l’umanità. È essenziale riunirsi intorno a soluzioni climatiche reali, pratiche e significative, all’altezza della crisi climatica”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *