Di don Vincenzo Catani

CASTIGNANO – In questo ultimo mese una sequenza di inaudite violenze è entrata dentro le nostre case con le immagini fortissime dell’attentato di Hamas e della terribile rappresaglia di Israele verso tanti innocenti uccisi a Gaza.
Tutti i morti innocenti sono morti che indignano, ma la morte dei bambini ha qualcosa di terribilmente disumano. Disumano è stato il massacro dei bambini programmato da Hamas nei kibbutz israeliani. Disumana poi la vendetta israeliana che ha provocato migliaia di bambini rimasti uccisi sotto i bombardamenti e generato decine di migliaia di bambini vaganti fra le macerie di Gaza o in marcia verso terre più ospitali, senza tetto, senza acqua, senza genitori. Per non parlare poi di bambini nati prematuri e morti nelle incubatrici dell’ospedale di Al-Shifa per mancanza di carburante per i generatori.
E vogliamo aggiungere tutti i bambini vittime della guerra in Ucraina o nel Sudan? E vogliamo parlare dei bambini ammassati sui barconi in balia del Mediterraneo verso una terra il cui approdo non è affatto sicuro?
Come possiamo parlare di diritti dell’Infanzia senza provare un senso di smarrimento e di vergogna?
Non c’è niente da fare. L’evangelica strage degli Innocenti, quella che avvenne a Betlemme quasi duemila anni fa, non è mai finita ed è ancora tragicamente attuale.
E quest’anno, quando nella notte di Natale prenderò in mano quel Bambino per deporlo nella mangiatoia del presepio posto davanti all’altare, sentirò quell’immagine diventare pesantissima. Avrà con sé infatti il peso di tutti i bimbi israeliani, palestinesi, ucraini, sudanesi, tunisini, afgani e di tanti altri paesi, che non hanno avuto il tempo di giocare e di sorridere alla vita.
E il dolce bacio al Bambino Gesù sarà unito ad una lacrima.

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