Sarà presentato al Capo dello Stato il prossimo 30 gennaio il volume “Storia della Democrazia cristiana. 1943-1993”, frutto di una lunga e approfondita ricerca di tre storici contemporaneisti: Guido Formigoni, Paolo Pombeni e Giorgio Vecchio. Il valore dell’opera, edita da Il Mulino, è confermato da questo appuntamento privato al Quirinale, durante il quale gli autori porteranno al Presidente Sergio Mattarella copia del volume.
“La Dc fu davvero il ‘partito della nazione’? Per tanti versi sì, a patto di non congelarla nell’immagine del grande agglomerato che tutto macinava e tutto cercava di omogeneizzare”, si legge in una presentazione dell’editore. “Fu anche questo, certo, specie nella parte finale della sua vicenda. Ma fu prima di tutto un partito dalle anime plurali che perseguì la ricostruzione democratica e costituzionale del Paese, proiettandolo in un inedito orizzonte europeo”.
A trent’anni dalla sua scomparsa, la definizione del ruolo della Dc nella storia d’Italia “oscilla ancora tra la demonizzazione e il rimpianto, senza assestarsi in una equilibrata storicizzazione. A partire dalla nuova disponibilità di numerosi archivi privati e pubblici, questo libro prova, per la prima volta, a tracciarne la storia: dalle origini alla parabola finale”. Quella che si apre davanti agli occhi del lettore “è una storia dell’Italia attraverso le vicende di un partito che è stato tra il 1943 e il 1993 il perno principale del governo del Paese e ne ha modellato la vita politica e culturale”.
Scorrendo l’indice figurano capitoli dedicati alla fondazione del partito (1943-1946); quindi la Dc da movimento cattolico a partito politico (1946-1951); segue un capitolo dedicato al partito nella guerra fredda (1952-1956); l’apertura a sinistra “come spettro e speranza” (1956-1960); l’apertura a sinistra “come governo della modernizzazione” (1960-1963); la segreteria Rumor e il governo di centrosinistra (1964-1968). Si arriva quindi alle incertezze del partito e il “faticoso” governo del Paese (1969-1973); alla seconda segreteria Fanfani (1973-1975); poi il “rinnovamento” di Zaccagnini e la solidarietà nazionale (1975-1979); la transizione verso il “pentapartito” e la segreteria Piccoli (1979-1982).
Si giunge così agli ultimi anni: gli esordi della segreteria De Mita (1982-1983); il primo governo Craxi e “il progetto di De Mita” (1983-1985); il continuo duello De Mita-Craxi (1986-1987); la parabola finale di De Mita (1988-1989); gli anni del “Caf” (1989-1991). Infine la scomparsa della Dc (1992-1993)
Sui tre autori si può ricordare che Guido Formigoni insegna Storia contemporanea nell’Università Iulm di Milano, di cui è pro rettore alla qualità (tra i suoi libri una biografia di Aldo Moro e varie pubblicazioni sulla politica internazionale); Paolo Pombeni è professore emerito presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna: sua, tra l’altro, una biografia di Giuseppe Dossetti. Giorgio Vecchio ha invece insegnato Storia contemporanea nell’Università di Parma ed è presidente del comitato scientifico dell’Istituto Alcide Cervi e di quello della Fondazione Don Primo Mazzolari. Tra i suoi libri, vari titoli sulla Resistenza.
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