“La guerra e le armi tolgono il sorriso e l’avvenire ai bambini, e questo è tragico”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i membri dell’Associazione Nolite Timere, nata in Rwanda nel 1994 per soccorrere gli orfani del genocidio.

“In un mondo in cui sembrano moltiplicarsi sempre più muri e divisioni tra le persone e tra i popoli, che la carità non ha barriere, come dimostra la vostra storia”, l’omaggio di Francesco: “Attraverso l’apporto di tante persone, membri, volontari e benefattori, infatti, da un quarto di secolo voi lavorate insieme per i ragazzi, con spirito aperto e con amore incondizionato, uniti dal comune desiderio di ridonare loro il sorriso e una speranza per il futuro”. “È bello invece che voi vi proponiate, nella solidarietà, di creare occasioni di amicizia, dando vita a rapporti che poi durano nel tempo”, ha proseguito Francesco: “Si crea così una rete di affetti che si estende oltre le circostanze del momento, travalicando le differenze di età, nazionalità, cultura e condizione sociale”. “Questo ci mostra che essere volontari è molto più che prestare un servizio o dare un contributo economico”, ha commentato il Papa: “è una scelta che ci rende aperti alle necessità dell’altro, artigiani di misericordia: con le mani, con gli occhi, con gli orecchi attenti, con la vicinanza”. “Preghiamo che cessino nel mondo violenze e conflitti, a causa dei quali ancora, purtroppo, troppi bambini continuano a soffrire, ad essere sfruttati e a morire, e facciamoci eco, con forza, delle parole di San Paolo VI: ’Mai più la guerra!”, l’appello finale.

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