“Nel lavoro apostolico di un fedele, di un diacono, di un sacerdote, di un consacrato, di una consacrata, di un vescovo, se si porta avanti bene, si sente fortemente il bisogno della preghiera, dell’intercessione. L’azione da sola, sebbene sia apostolica, senza preghiera, è una questione imprenditoriale. Ciò che dà senso all’apostolato è la preghiera”. Così Papa Francesco stamani parlando a braccio e in spagnolo con la delegazione della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, fondazione vaticana che ha lo scopo di mobilitare i cattolici di fronte alle sfide dell’umanità e della missione della Chiesa attraverso la preghiera, con intenzioni affidate dal Pontefice.
Nella Sala dei Papi del Palazzo Apostolico, Papa Francesco ha rivolto un breve saluto ai 36 delegati manifestando apprezzamento per il loro “lavoro ecclesiale”. Il Papa ha ricordato, poi, che la preghiera è parte essenziale della vita dei credenti e che il primo dovere di ciascun vescovo e di ogni cristiano è pregare. “Altrimenti corriamo il rischio di diventare un’istituzione puramente naturale, mondana. O un lavoro di tipo politico”. E proprio per il sostegno a “questa mistica della preghiera nella Chiesa”, concludendo l’udienza, Francesco ha rivolto il suo grazie alla Rete Mondiale di Preghiera del Papa.
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