SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Martedì 13 febbraio, alle ore 18:00, il vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto Marche, Sua Eccellenza Mons. Carlo Bresciani, ha presieduto la Celebrazione Eucaristica per festeggiare la Dedicazione della Cattedrale di San Benedetto del Tronto alla Madonna della Marina. La Santa Messa è stata concelebrata dal vicario generale, don Patrizio Spina, e da don Romualdo Scarponi.
Nell’omelia il vescovo ha detto: “La chiesa Cattedrale è la chiesa Madre di tutte le chiese della Diocesi. In genere è la chiesa più grande della Diocesi, ma è soprattutto il luogo nel quale noi riconosciamo la presenza di Dio, perché è il luogo che è stato consacrato, cioè dedicato, al culto. E cosa significa culto? Credo che la Parola di Dio che abbiamo annunciato ci dia alcune indicazioni fondamentali. La Prima Lettura ci parla, ovviamente, del tempio nell’Antico Testamento, ma ha ancora il suo significato, è il luogo dove si ascolta la Parola di Dio. Neemia, che ha costruito il tempio, proclama la Parola di Dio. Come noi incontriamo Dio e Gesù? Attraverso la sua Parola. Attraverso questa Parola, che quando noi ci riuniamo per Celebrare, leggiamo sempre, perché sia “guida sui nostri passi”. Perché come noi dicevamo nel ritornello, “è spirito e vita”. Quindi il luogo ci richiama ad un incontro che ha un duplice significato, certamente un incontro con Dio, un incontro in spirito e verità, ci diceva Gesù nel Vangelo. Quindi un incontro nel quale il nostro spirito si mette davanti a Dio e si mette davanti a Dio in verità e ascolta questa Parola che viene enunciata. Questo è il primo senso dell’incontro, ma è anche l’incontro con la comunità, cioè una comunità si costruisce in spirito e verità. Perché sempre una comunità cristiana pensa ad una chiesa? Certo abbiamo bisogno di un luogo dove ritrovarsi, ma abbiamo bisogno anche di un luogo dove costruire una comunità. E noi ci costruiamo come comunità, facendoci guidare dalla Parola di Dio, non da altre prospettive. Nella Seconda Lettura san Pietro dice: “Voi siete il tempio di Dio”, il tempio spirituale. Perché se manca il tempio spirituale, anche se il tempio materiale come questa Cattedrale è importantissimo, manca tutto. Il tempio spirituale siamo noi, il tempio spirituale è quello che dà vita e quindi la Cattedrale, la chiesa, è per costruire il tempio spirituale di Dio che siamo noi. Noi ci nutriamo della Parola e del Sacramento: è vero quando si dice “Noi possiamo incontrarci anche altrove”, molta gente mi dice che prega anche a casa, è vero, ma, se rimaniamo tutti a casa a pregare da soli, non costruiamo una comunità, non si è il tempio di Dio. A casa possiamo pregare indubbiamente, possiamo leggere la Parola di Dio indubbiamente, possiamo meditare la Parola di Dio certamente, ma chiudersi individualisticamente, io e il mio Dio, non significa costruire la comunità, non significa costruire il tempio di Dio. Insieme possiamo costruire qualcosa di diverso, quel che Dio vuole è il culto nuovo di Gesù. Gesù risponde alla Samaritana, le dice che al culto vecchio di Gerusalemme si sostituisce il culto nuovo che è Gesù. Attraverso Gesù incontriamo Dio”.
“Perché dunque fare la festa della Dedicazione della chiesa? – ha concluso Bresciani – Perché la chiesa non solo è consacrata al culto, ma diventa un richiamo per tutta la comunità di una presenza. Un richiamo che rimanda a Dio, ma che rimanda anche ad essere noi comunità. Se non fossimo comunità, non avrebbe senso avere un tempio dedicato. Avremmo una chiesa, ma non saremmo comunità. Gesù vuole che noi costruiamo una comunità per poter crescere insieme. Mi piace questa espressione di san Pietro: “Guai a chi distrugge il tempio di Dio”, cioè guai a coloro che fanno perdere il senso di comunità. Guai a chi disperde la comunità cristiana. In questo momento mentre noi siamo qui per incontrare il Signore, cerchiamo di fare comunità per crescere. Siamo qui anche per pregare insieme per quelle persone che con tanti sacrifici ci hanno permesso di avere questa Cattedrale. Chiediamo al Signore che ci aiuti a crescere insieme e diventare tempio vivo di Cristo, che vive in questo tempo in mezzo a noi.”
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