Sarà dedicato a “La Bibbia per la riforma della Chiesa” il XVIII Convegno annuale della Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna in programma a Bologna il 12 e 13 marzo. L’appuntamento, curato dal Dipartimento di Storia della Teologia, “nel contesto della riflessione sinodale della Chiesa italiana” – viene spiegato in una nota – “vuole indagare il potenziale di rinnovamento sollecitato dalla Sacra Scrittura”. “In tre distinte sessioni, ci si sofferma anzitutto su come la sua stessa elaborazione sia avvenuta per la costituzione e la riforma del popolo di Dio. Si osservano quindi snodi della vita della Chiesa in cui la Scrittura ha sollecitato la nascita di nuove forme di vita comunitaria. Ci si interroga infine su quale sia la sua autorità nell’elaborazione della teologia contemporanea”.
I lavori, ospitati dalle 14.30 di martedì 12 nell’aula magna del Seminario arcivescovile, saranno aperti dal saluto del preside della Fter, padre Fausto Arici. La prima sessione sarà dedicata a “L’elaborazione delle Scritture per la costituzione e la riforma del popolo di Dio” e sarà moderata da don Marco Settembrini, direttore del Dipartimento di Storia della Teologia; interverranno padre Peter Dubovský, don Maurizio Girolami e padre Georg Fischer. La mattinata di mercoledì 13 sarà aperta alle 9 dal saluto del card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e Gran Cancelliere della Facoltà. La seconda sessione, su “La Scrittura per la fondazione di nuove forme di vita ecclesiale”, sarà moderata da don Federico Badiali, direttore del Dipartimento di Teologia dell’Evangelizzazione; previste le relazioni di don Marco Settembrini, don Sincero Mantelli, padre Fabio Nardelli e Andrea Colli. Nel pomeriggio, dalle 14, la terza sessione sul tema “In religioso ascolto (…) perché il mondo intero ascoltando creda, credendo speri, sperando ami (Dei Verbum 1)” moderata da padre Marco Salvioli, direttore del Dipartimento di Teologia sistematica; interverranno don Vincenzo Di Pilato e don Massimo Nardello. Verso le 16.10 le conclusioni, affidate a don Francesco Pieri.
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