(Foto ANSA/SIR)

Sono momenti estremamente difficili quelli che la popolazione haitiana continua ad affrontare, ora anche a causa dell’aumento dell’instabilità politica.

Questa situazione ha fatto precipitare la capitale, Port-au-Prince, in una situazione di grave insicurezza negli ultimi giorni e ha portato allo sfollamento di migliaia di persone dai quartieri poveri e vulnerabili conquistati dalle bande, verso quartieri non ancora colpiti situati nel comune di Delmas e del comune di Pétion-Ville. Lo stato di emergenza è attualmente prorogato fino al 3 aprile. A lanciare l’allarme è Caritas Haiti, rendendo noto che gli sfollati interni non fanno che aumentare dopo le recenti violenze. Alla fine del 2023, erano stati registrati circa 13.000 profughi interni a seguito di situazioni di violenza. Questo numero è salito rapidamente a 15.000, pari a circa 3.200 famiglie, all’inizio del 2024. Oggi gli sfollati sono circa 362.000. La maggior parte di queste persone si trova in 14 rifugi, tra cui tre nuovi allestiti nella municipalità di Port-au-Prince, e presso famiglie ospitanti. In questa situazione – si legge in una nota – Caritas Haiti cerca di far fronte alle numerose richieste di sostegno da parte degli sfollati, prendendo atto della riduzione o della sospensione delle attività umanitarie a Port-au-Prince. Si è organizzata la distribuzione di acqua potabile alle famiglie che accolgono sfollati nella zona dove si trovano gli uffici di Caritas Port-au-Prince e Caritas Haiti ed incontri tra l’équipe di emergenza di Caritas Haiti e quella dell’Ufficio diocesano di Port-au-Prince per individuare le azioni da intraprendere per assistere gli sfollati interni e soprattutto le famiglie ospitanti nei quartieri più accessibili e sicuri della diocesi di Port-au-Prince. Si prevede una campagna di sensibilizzazione sull’igiene in tre parrocchie dei comuni di Delmas e Pétion-Ville per identificare nuove famiglie ospitanti e sfollati interni a seguito delle recenti violenze. Le organizzazioni stanno lanciando diversi appelli alle agenzie umanitarie per evitare una crisi alimentare e sanitaria che potrebbe causare migliaia di morti. Caritas Haiti sta lavorando insieme all’ufficio diocesano più colpito (Caritas Port-au-Prince) per sviluppare un piano di intervento. L’équipe umanitaria di Caritas Internationalis sta monitorando da vicino la situazione insieme alla Caritas di Haiti, alla Caritas regionale dell’America Latina e al CRS/Haiti.

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