Professoressa Giamila Berrè docente di organo del Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila e M° Giuseppe Cicchi

MARTINSICURO – Il concerto del 19 maggio 2024, delle ore 21, che si terrà nel santuario della “Madonna del Sabato Santo” di Corropoli, aprirà la IVa edizione della rassegna internazionale “Abruzzo Organ Festival”. Gli appassionati di musica e di questo particolare strumento musicale, hanno la possibilità di intrattenersi con performance di alto livello, eseguite da musicisti di fama internazionale con l’ausilio di strumenti eccezionali per valore artistico e storico.
L’apertura del Festival vedrà la partecipazione di Giulia Ricci che si esibirà all’organo A. Verati, del 1850, gioiello del patrimonio organario abruzzese, per poi proseguire con numerosi celebri organisti come: Luca d’Abati, Thorsten Alhrich, Massimo Salcito, Ruggero Livieri, Claudio Di Massimantonio, Andrea Di Torro Mammarella, Giovanni Faeda, Simone di Meo, Federico Del Principio, Matteo Imbruno, Giuseppe Cicchi, Stefano Ciutti, Vittorio Lucchese, Francesco Di Lernia, Francesco Condello, Giamilla Berrè, Antonio Marinozzi, a volte accompagnati da orchestre, voci liriche o anche da compagini gregoriane.
Tuttavia, per conoscere qualcosa in più su questo festival entriamo nel merito, in compagnia della professoressa Giamila Berrè docente di organo del Conservatorio Alfredo Casella dell’Aquila, presente in veste di direttrice artistica, e dell’organista, nonché membro del comitato artistico M° Giuseppe Cicchi, nel “big bang” del Festival che è divenuto oggi parte del patrimonio culturale.

Come e quando nasce l’Abruzzo Organ Festival?
Il Festival nasce sulla scia della Rassegna “Note d’organo” di Alba Adriatica, che però ha avuto una sola edizione, nel 2011, e un’unica sede, con cinque o sei date. Considerata l’ottima possibilità di promuovere in larga scala questo meraviglioso e unico strumento e vedendo l’autentico interesse del pubblico, dopo alcuni anni, ho preso io la direzione artistica, avvalendomi inizialmente del supporto del miei allievi, il M° Giuseppe Cicchi e il M° Simone Di Meo, e in seguito di quello di Elisa Ciapanna, Dott. Concetto di Francesco e del Prof. Antonio Marinozzi, ognuno con compiti territoriali ben precisi, si è deciso di allargare l’orizzonte, facendo partecipe altre città abruzzesi, con i loro strumenti di pregio. Dunque, nel 2021 viene predisposta la prima edizione dell’”Abruzzo Organ Festival” svolta inizialmente solo in provincia di Teramo, coinvolgendo poi la provincia di Pescara e quest’anno anche quella dell’Aquila.

Oltre gli organizzatori chi sono gli altri “patrocinatori” della manifestazione?
I primi sostenitori del Festival sono i parroci che mettono volentieri a disposizione le chiese; chiese storiche del 1600, 1700, ma anche nuove, dotate di preziosi organi a canne, antichi come quelli costruiti da Fedeli di Atri, e anche di nuova fabbricazione come quello di Pineto del 2021. I finanziamenti invece, indispensabili, li reperiamo in primis dallaSocietà della Musica e del Teatro Primo Riccitelli” di Teramo poi, ogni comune integra le risorse, in base alle proprie possibilità.

Quanti sono gli appuntamenti?
Quest’anno abbiamo raddoppiato gli appuntamenti rispetto allo scorso anno, arrivando a 24 concerti, che si svolgeranno in tutte le provincie abruzzesi, con l’esclusione di Chieti che organizza altre manifestazioni culturali. Dunque, la stagione inizia il 19 maggio e finisce il 15 settembre.

La partecipazione del pubblico è numerosa?
Assolutamente sì. C’è una piccola differenza numerica, tra le chiese ubicate al centro della città e quelle periferiche. Maggiore adesione a quelle centrali per una questione di logistica, ma comunque il pubblico numeroso non manca mai. A Martinsicuro, a Pineto, dove la manifestazione si ripete per il quarto anno, si nota un incremento di uditorio costante. Anno dopo anno l’evento acquista notorietà e sia il pubblico che gli organisti, partecipano numerosi.

Diamo per scontato che l’obiettivo principale del Festival è quello di portare nel territorio abruzzese, cultura e bellezza, ma voi organizzatori siete soddisfatti dell’impegno prefisso?
Decisamente sì. È molto faticoso ma i risultati superano le aspettative. Non pensavamo assolutamente, in partenza, di raggiungere la fama che oggi il Festival ha; siamo conosciuti non solo in Italia ma anche all’estero, di conseguenza riceviamo richieste di adesione da molti validi artisti.
Tuttavia, il vostro intento, che si percepisce dalla passione con cui vi adoperate per far funzionare al meglio la manifestazione, è quello di sensibilizzare e appassionare tanto pubblico ad uno strumento che definite “straordinario e unico”.


Ha un appello particolare da destinare a chi non ha mai seguito un concerto di organo? Quale motivazione potrebbe portare una persona così alla vostra rassegna?
Con i nostri concerti offriamo un’alternativa all’opera lirica e ad altre forme, generi e stili musicali. Un concerto d’organo è un’occasione rara ai tempi di oggi perché questo tipo di strumento non è facilmente reperibile; i più antichi purtroppo faticano ad essere correttamente manutenuti e di nuovi se ne costruiscono pochi.
Quindi, possiamo approfittare, prima che sia troppo tardi, dell’ascolto, in maniera assolutamente gratuita e senza bisogno di prenotazione, di una musica capace di elevare le menti e lo spirito umano.

La passione e la dedizione dei Maestri Berrè e Cicchi per l’evento Abruzzo Organ Festival, emerge ampiamente nel colloquio svolto nella chiesa “Sacro Cuore di Gesù” di Martinsicuro, accanto al monumentale organo a canne realizzato dalla Bottega d’arte Organaria Ponziano Bevilacqua di Torre de’ Nolfi (AQ) nel 2005.
Grazie al loro impegno, e agli altri organizzatori, possiamo tutti godere dell’intramontabile fascino dell’arte organaria e dagli splendidi ambienti presenti nelle numerose chiese e Santuari della regione Abruzzo.

 

l’organo a canne realizzato dalla Bottega d’arte Organaria Ponziano Bevilacqua di Torre de’ Nolfi (AQ) nel 2005 – chiesa “Sacro Cuore di Gesù” di Martinsicuro.


Informazioni sulle date degli eventi:
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