Di Giuseppe Mariucci e Cristina Franca

MONTELPARO – “Archeonatura a Montelparo. Le orchidee: miti, leggende e natura!” questo l’argomento dell’incontro che lo scorso sabato pomeriggio, 11 Maggio 2024, ha visto protagonista Montelparo e le sue campagne.

Si sono ritrovati puntuali, presso il Santuario Agreste di Santa Maria in Camurano, i partecipanti alla passeggiata: un numeroso gruppo proveniente dalla provincia di Fermo (e non solo…) organizzata dalla guida naturalistica Marisa Nanni di Montottone. Erano presenti anche i “contradaioli” Cristina Franca (dell’Associazione Combattenti e Reduci) e Giuseppe Mariucci (presidente dell’Associazione Culturale “Il Murello”) ed anche Irene Natali (presidente di Hands-Associazione Culturale) che hanno detto la loro per quanto riguarda storia, ricordi, usanze e leggende della Contrada e del Santuario Agreste di Santa Maria!

Il percorso è iniziato con l’esaustiva spiegazione dell’archeologa Carla Di Cintio sulle origini picene del nostro borgo, basandosi sui diversi ritrovamenti che nel corso degli anni hanno testimoniato la presenza antropica di rilievo sul territorio. Ha affermato, tra l’altro, che “la più antica testimonianza archeologica di Montelparo, che si estende sulle colline tra i fiumi Ete ed Aso, risale al Neolitico come confermano diversi documenti di archivio e di rinvenimento di nuclei di tombe”.

L’evento di questo pomeriggio proponeva anche la conoscenza delle bellezze naturalistiche oltre che la storia dei luoghi visitati!
La visita all’interno dello storico edificio religioso è stata condotta dal responsabile di una delle nostre associazioni culturali, Giuseppe Mariucci, che ha descritto le origini dell’edificio e dei suoi preziosi affreschi aggiungendo ricordi e aneddoti del luogo e invitando gli ospiti a visitare la cappellina.

Ci si Incamminava poi verso la strada comunale della contrada dove ci si poteva incontrare con le prime orchidee, la Screziata, l’Omino Nudo e la vistosa orchidea Maggiore, ma anche numerose piante tintorie e commestibili.

Una sosta era doverosa, ed è stata fatta, presso il memoriale dedicato al prigioniero di guerra Sydney Smtih dove Cristina Franca, della locale Sezione Combattenti e Reduci, ne ha illustrato la triste vicenda.           Si proseguiva poi attraverso la vecchia strada sterrata che conduce al paese, e, per deviazione, al Monte Cucco, detto del “Fungo” per via della sua forma: un’opera di archeologia industriale di prestigio. Nei pressi sono state individuate, grazie alla nostra appassionata e competente guida naturalistica, diverse orchidee insolite, come la Ballerina, la Listeria Ovata e la Cefalantera bianca. Sempre accompagnati dall’archeologa Carla, si sono potuti riscoprire gli usi, i miti e le leggende legate alle piante e agli alberi incontrati durante l’escursione: Muscari, Timo Serpillo, Cispo, Elicriso, Prugnoli selvatici, Strigoli, Tarassaco, Erba viperina, Malva, Ginestre e Sambuco tra i più comuni e quindi il Pettine di Venere tra i più rari. Proseguendo poi verso la bellissima fonte settecentesca detta “Fonte Carellu”, con le sue arcate e il suo curioso decoro che ricorda la testa di un elefante, il suggestivo scorcio del paese centro ha attirato l’attenzione ed estasiato i partecipanti: e a questo punto Irene Natali, dell’“Associazione Culturale Hands”, ha raccontato la storia e le caratteristiche di Montelparo.

In un giro ad anello, passando sotto Monte Ricciotto con l’affaccio sui boschi e sul monte dell’Ascensione, si è potuto ammirare il volo e il cinguettio delle Rondini e dei Gruccioni che nidificano nelle sue pareti di roccia arenaria.

Si tornava, infine, al Santuario dove attendeva i turisti una ricca merenda guarnita di erbe spontanee e bevande a base di rose, sambuco ed erbe aromatiche preparate dalla guida Marisa.

Durante questo intenso incontro è emerso anche che uno delle partecipanti fosse parente della Beata Ida Lattanzi vissuta lo scorso secolo a Montelparo e molto venerata dalla popolazione del luogo! La disponibilità di Giuseppe Mariucci le ha permesso di avere informazioni più esaustive a proposito di questa figura mistica e di effettuare una veloce visita nel camposanto dove riposano i suoi resti: qui le ha potuto finalmente rendere onore.

L’incontro si è concluso più tardi del previsto tra complimenti e ringraziamenti da parte degli ospiti che certamente, visto l’interesse e la partecipazione, sono rimasti piacevolmente sorpresi dalla ricchezza di biodiversità, dalla storia e dalle leggende che il nostro territorio sa offrire.

Tutto questo grazie alla competenza delle nostre due preziose guide Marisa Nanni e Carla Di Cintio che hanno onorato, con la loro presenza e attenzione, questa stupendo borgo. In ringraziamento sono state omaggiate, dall’Associazione Culturale “Il Murello”, da volumi che raccontano Montelparo.

Nel loro saluto esse si sono espresse così: “Il territorio si racconta, e lo fa attraverso voi abitanti che ne avete cura e passione!”.

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