DIOCESI – Quale sia il rapporto tra lavoro e democrazia, in cosa consista il principio di sussidiarietà, quanto sia importante rendere i giovani protagonisti del mondo del lavoro, cosa si intenda per democrazia partecipativa ed inclusiva, se sia possibile oggi e soprattutto come costruire tutti insieme – imprenditori, lavoratori, sindacati ed amministratori – un presente ed un futuro dignitoso per i lavoratori. Sono queste alcune delle riflessioni più importanti emerse durante l’incontro con gli studenti dell’Istituto Guastaferro di San Benedetto del Tronto dal titolo “I giovani ed il lavoro – Tra dignità, benessere e protagonismo”, avvenuto Lunedì 13 Maggio 2024 presso lo stabilimento dell’azienda Ksenia Security di Ripatransone e organizzato dall’Ufficio di Pastorale Sociale, del Lavoro e della Cura del Creato della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto.

L’evento, che si è tenuto dalle ore 9:15 alle ore 13:00 ed è stato moderato da Franco Veccia, responsabile dell’Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale, del Lavoro e della Cura del Creato, ha registrato la partecipazione di Mons. Carlo Bresciani, vescovo, Giorgio Finaurini, amministratore delegato dell’azienda Ksenia Security che ha ospitato l’evento, Maria Teresa Ferretti, responsabile provinciale della CISL, Alessandro Lucciarini De Vincenzi ed Alessandro Rocchi, Sindaci rispettivamente dei Comuni di Ripatransone e di Grottammare, Marco Tamburro, consigliere comunale di Grottammare, responsabile del progetto “Partecipazione in Comune” e collaboratore della PSL Diocesana, e Luigi Passaretti, già presidente provinciale CNA e ora membro della PSL Diocesana.

A rompere il ghiaccio è stato l’AD Giorgio Finaurini, il quale ha sottolineato che per ottenere risultati significativi occorre crederci ed impegnarsi con dedizione e passione. La parola poi è passata al primo cittadino del Comune di Ripatransone, Alessandro Lucciarini De Vincenzi, che ha raccontato ai giovani presenti la sua personale esperienza nel mondo del lavoro e ha sottolineato l’importanza di lavorare con passione. A seguire il collega Alessandro Rocchi, primo cittadino di Grottammare, ha parlato dell’ importanza di fare rete tra Comuni, Scuola, aziende e Diocesi, mettendo al centro i giovani, depositari di entusiasmo ed energia. Il consigliere Marco Tamburro ha ribadito l’importanza, nella vita di un giovane, della passione, vero motore di vita che allontana da ogni pigrizia. La sindacalista Maria Teresa Ferretti ha spiegato l’importanza della partecipazione attiva nell’azienda, sentiero tracciato nella proposta di legge CISL, su cui ha invitato a convergere responsabilmente il governo, le imprese, le forze politiche e culturali, in un ampio e costruttivo fronte per un cambiamento equo. Luigi Passaretti ha poi ha sottolineato il valore della formazione che, se continua e di qualità, può essere molto fruttuosa.

Il vescovo Carlo Bresciani, infine, dopo aver raccontato la sua esperienza in un’officina a soli undici anni, ha affermato: “Noi spesso abbiamo un modo un po’ ristretto di pensare al lavoro, perché ci concentriamo o sul prodotto o sullo stipendio. L’imprenditore, infatti, dice che senza il prodotto l’azienda non guadagna nulla e quindi non può pagare gli stipendi; il lavoratore, al contrario, dice che senza lo stipendio non ha disponibilità economica e quindi non può fare nulla. Tutto questo, seppur vero, è limitato. Siamo allora chiamati a cambiare prospettiva e a mettere al centro del lavoro l’uomo, l’uomo del lavoro, come diceva San Giovanni Paolo II. Vedete, ragazzi, su quello che voi studenti avete visto stamattina la Chiesa non ha nulla da dire, io stesso non ho nulla da dire! Sull’uomo, invece, c’è molto da dire! L’uomo è l’origine, il centro e il fine di tutto. Con il lavoro, infatti, produciamo qualcosa per l’esterno, ma allo stesso tempo con il lavoro costruiamo anche noi stessi. Se vi chiedo quale sia il capitale di questa azienda, voi penserete a tutta la bella struttura che ci ospita e ai mezzi che vi sono dentro, ma io vi dico invece che il capitale più grande che c’è qui dentro sono le persone. Il vero capitale siamo noi e il suo valore dipende da come noi costruiamo la nostra vita dentro quel lavoro“. Il vescovo Bresciani ha poi proseguito il suo intervento, prima citando l’enciclica sociale sul lavoro scritta da papa Pio XI nel 1931, nella quale si afferma l’importanza della compartecipazione dei lavoratori nelle aziende, e poi parlando di solidarietà nel mondo del lavoro e ponendo un interrogativo agli studenti: “Cosa voglio costruire di positivo per me e per gli altri attraverso il lavoro che faccio?“.

Molto soddisfatto e grato l’AD Giorgio Finaurini, il quale, ai nostri microfoni, ha detto: “È stato un vero piacere poter ospitare questo evento, in cui abbiamo vissuto un confronto autentico tra impresa, scuola e istituzioni locali, grazie anche al prezioso intervento di S.E. Carlo Bresciani. Crediamo fermamente che il dialogo sia alla base della crescita, sia essa formativa che di business. La presenza di tanti ragazzi in azienda è stata motivo di entusiasmo per tutto lo staff di Ksenia“.

Un entusiasmo che si percepisce anche dalle parole del giovane Alexandru Gabriel Tudorache, studente dell’Istituto Guastaferro che ha vissuto l’esperienza e che afferma: “È stato un incontro molto costruttivo. Ci hanno diviso in piccoli gruppi e ci hanno mostrato i vari reparti dell’azienda. Oltre alle mansioni svolte, i dipendenti ci hanno mostrato anche le loro condizioni di lavoro. Abbiamo quindi scoperto i loro doveri, ovvero i compiti che devono assolvere, ma anche i loro diritti e il rispetto con cui ciascuno di loro viene trattato. Mi ha colpito molto l’area ricreativa in cui i lavoratori possono andare durante la pausa pranzo. Si chiama “no connection room“, in quanto al suo interno non possono essere portati dispositivi elettronici, una regola che favorisce il dialogo tra i dipendenti che possono così parlare tra di loro e conoscersi meglio. C’è anche una chitarra, perché uno dei giovani dipendenti la sa suonare e un altro vorrebbe imparare ad usarla, così nelle pause dal lavoro c’è questa contaminazione di passioni”.
Lo studente è rimasto piacevolmente colpito anche dalla modernità della struttura che ospita l’azienda: “La ditta è completamente moderna, costruita da pochi anni e anche in maniera interessante. Per esempio il sistema di ventilazione non butta fuori l’aria condizionata, bensì immette aria sempre nuova e quindi pulita, in modo che in ogni angolo dell’azienda ci sia aria a disposizione. Ma, come ha detto il vescovo Bresciani, il capitale più grande dell’azienda è senza dubbio rappresentato dai lavoratori e mi pare che questo l’azienda lo riconosca, a giudicare dall’approccio nuovo ed inusuale che ha verso i suoi dipendenti. Faccio un esempio: alcuni impiegati usufruiscono dello smart working, quindi lavorano da casa. Questo sistema di lavoro aumenta la qualità della vita dei lavoratori, perché fa risparmiare loro i costi di trasporto – riducendo tra l’altro anche l’inquinamento –, ma soprattutto permette loro di dedicare ad altre attività personali il tempo risparmiato per gli spostamenti. Tuttavia lo smart working non viene concesso per tutto il tempo: almeno due giorni alla settimana i dipendenti devono lavorare in azienda per non perdere il contatto con gli altri colleghi. Una limitazione che va nella direzione di incentivare relazioni serene tra i lavoratori, relazioni improntate non solo al mero rapporto di lavoro, bensì a sentimenti di rispetto ed amicizia“.
“Mi è piaciuto molto il clima di tranquillità che si respira all’interno dell’azienda visitata – conclude il giovane Tudorache –: non ho visto, come spesso accade, persone che correvano o urlavano, non ho visto persone sotto stress; al contrario, ho riscontrato un clima sereno e ho incontrato dipendenti accoglienti e gentili.
Riporterò a casa le frasi di incoraggiamento che abbiamo ascoltato dai relatori e il loro monito a metterci in gioco, ma soprattutto ricorderò la frase del vescovo Bresciani, il quale ha detto che noi giovani siamo il futuro e che per fare grandi cose dovremo impegnarci e fare dei sacrifici ed ha aggiunto di non avere paura, perché ogni sacrificio viene ripagato“.

Anche uno dei docenti accompagnatori, il prof. Luigi Verdecchia, è rimasto particolarmente colpito dal clima sereno riscontrato nell’azienda: “Mi ha veramente rallegrato incontrare molti operai che svolgono il loro lavoro con il sorriso, senza avere di fronte delle macchine, delle catene di montaggio da gestire con dei ritmi disumani. Al contrario, ogni lavoratore può affrontare il proprio compito secondo le sue personali capacità e i suoi ritmi. Questo mi ha confortato e anche mi ha fatto pensare a quanto possa essere importante saper gestire un’azienda, rispettando la dignità di ogni lavoratore. Inoltre mi è piaciuto il fatto che l’azienda sia pensata e costruita con una particolare attenzione verso l’ambiente: anche questo va nella direzione del rispetto della dignità delle persone, perché investire su prodotti e mezzi che siano ecosostenibili significa rispettare il mondo che ci circonda e quindi anche l’essere umano che vi abita“.

Queste le parole del responsabile PSL diocesana Franco Veccia, il quale, ai nostri microfoni, ha dichiarato: “Quella di Lunedì 13 Maggio è stata una giornata ricca di incontri, sullo stile di una ‘Chiesa in Uscita’, grazie alla preziosa presenza di tutti gli attori del mondo del lavoro: imprenditori, lavoratori, sindacati, associazioni di categoria e rappresentanti delle istituzioni. Ci ha fatto particolarmente piacere aver coinvolto i giovani studenti dell’Istituto Guastaferro, in quanto riteniamo che i giovani non debbano essere protagonisti solo del futuro, ma anche del presente. Ci siamo riproposti, al termine dell’ incontro, di proseguire in questo stile di alleanza tra Diocesi, Scuola, Aziende, Istituzioni, Associazioni di categoria, andando a fare visita alle aziende che hanno delle buone pratiche lavorative, in particolare modo nella vallata del Tesino e nella vallata del Tronto”.

 

 

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