L’esercito israeliano “non ha informazioni su vittime civili” nel raid a Nuseirat come sostenuto a Gaza. Il portavoce militare israeliano così ribadisce che nella scuola dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) c’erano “tra i 20 e i 30 terroristi che usavano la struttura per attacchi alle forze israeliane”. Il portavoce aggiunge poi che l’attacco è stato “rinviato 2 volte negli ultimi 2 giorni per ridurre al minimo le vittime civili”.
Unwra: attacco senza preavviso
Fonti sanitarie delle Striscia di Gaza riferiscono invece che, a seguito dell’attacco, all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah sono arrivati i corpi di almeno 40 persone, tra i quali 14 bambini e 9 donne, aggiornando così un precedente bilancio diffuso dall’ufficio stampa di Hamas che indicava 27 morti. Il commissario generale dell’Unwra, Philippe Lazzarini, ha accusato Israele di aver effettuato, “senza preavviso”, un attacco contro una scuola dell’Unwra nella Striscia di Gaza, che ospitava migliaia di sfollati. La tensione resta altissima anche nel Nord di Israele, a ridosso del Libano, dove un soldato è stato ucciso e 10 sono rimasti feriti in un attacco con droni esplosivi lanciati da Hezbollah. Il premier Netanyahu, visitando un’altra località colpita da droni di Hezbollah, ha detto che Israele è pronto ad un’azione molto forte nel Nord per ripristinare la sicurezza.
17 Paesi a sostegno della proposta Usa
Intanto, la diplomazia internazionale continua a premere per una tregua. I leader di 17 paesi, tra cui Spagna, Argentina, Francia e Regno Unito, hanno firmato ieri una dichiarazione congiunta che sostiene la proposta di cessate il fuoco per Gaza formulata dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e che esorta Hamas e Israele ad accettarla. Dal canto suo Hamas respinge una proposta avanzata da Israele perché diversa dal testo degli Usa ed esprime pessimismo riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo.
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