“Il termine pacifista non mi ha mai convinto. Papa Francesco preferisce artigiani di pace, operatori di pace e di giustizia. A volte scatta l’idea che il pacifista faccia il gioco del nemico. La bandiera bianca di cui ha parlato il Papa va contestualizzata: bisogna avere il coraggio di negoziare, ha detto, il negoziato non è mai una resa”.

Lo afferma il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, in un’intervista rilasciata a Repubblica. In politica, per il cardinale, “siamo passati dal collateralismo a una presenza dei cattolici in tutti i partiti e questo ha significato per la Chiesa un grande cambiamento. La Chiesa parla con le istituzioni, punto. E la dottrina sociale della Chiesa mette sempre al centro la persona, questo porta a delle conseguenze. Uno dei motivi per cui c’è stato un problema è che tutti i vescovi hanno espresso la loro contrarietà al discorso dell’autonomia differenziata. Il monito era: ricordatevi che la solidarietà è fondamentale”. Sul premierato, ha ricordato Zuppi riferendosi ad un suo intervento di tre anni fa, “la mia raccomandazione, per tutti, rimandava allo spirito della Costituente. Allora le anime socialista, liberale e cattolica trovarono la grande unità che ritroviamo nella Costituzione: mi auguro che anche oggi sia così”.

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