Di Pietro Pompei
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Buone Vacanze” ! E’ l’augurio più semplice, più sincero e onnicomprensivo che ci sentiamo di rivolgere a quanti possono permettersi un periodo di ferie. Agli altri, e sono molti, auguriamo un periodo sopportabile sia per quanto riguarda il lavoro, specie nell’ambito del turismo, sia per quanto riguarda questo anomalo caldo, contro il quale spesso è indifesa anche la nostra nudità, nonostante i condizionatori d’aria o i ventilatori sparsi un po’ ovunque. Qualsiasi aggiunta alle “Buone Vacanze”, potrebbe essere una limitazione o un orientamento dietro al quale si presume un rendiconto. Molti aggiungono:” Divertitevi!”. Un imperativo che porterà, quanto meno, allo stress di dover relazionare sui tanti divertimenti che considerati per se stessi, lasciano sempre l’amaro di qualcosa che finisce. Ecco perché durante le vacanze non dobbiamo mai farci condizionare ed essere sempre noi stessi. Uno dei pericoli è seguire la moda, non solo quella dell’abbigliamento, ma anche quella di come divertirsi e dove andare, quasi che, seguire gli altri sia uno scaricare le proprie responsabilità.
Le vacanze sono un incontrarsi per conoscersi e per confrontarsi. È bene, se si espatria, di familiarizzare con i popoli che si incontrano per ricevere e dare in un confronto di crescita. Tornare dalle vacanze, spesso stressati da un vorticoso e insignificante andare dei giorni, vuol dire aver perso tempo e denaro. In questo periodo occorre trovare tempo per mettere un po’ di ordine in noi stessi e saper individuare quegli spazi che non sempre nelle preoccupazioni giornaliere, c’è dato di scorgere.
“Buone Vacanze”, anche a te che la malattia tiene relegato fra quattro mura a contare le ore della sofferenza. La brezza che si spinge attraverso le imposte aperte, con il vociare allegro diffuso dalla musica, ti porti non il rammarico che avvilisce, ma una fantasia ravvivata di partecipazione, dimenticando, per un po’, le pene.
Che sia veramente “Buono” per tutti questo periodo di vacanze nel rispetto reciproco.
Troppi fuori dal loro ambiente credono di potersi permettere tutto, sia nel vestire sia nei comportamenti, quasi che gli altri non esistano, nascondendosi dietro l’anonimato. Se così fosse, significa che nel resto dell’anno si celano dietro una “maschera”, che falsa, la propria identità. Attenzione a toglierla, perché non vi si debba dire, come il favolista romano: “Oh, quanta species, cerebrum non habet!”.
Raccomandazione questa rivolta, particolarmente, ai giovani che rubando ore di sonno a se stessi e agli altri fanno i “galletti di stagione” nelle notti”. In tempo di globalizzazione, ogni ambiente va considerato come casa propria e il rispetto è d’obbligo.
I sambenedettesi hanno tenuto sempre in grande considerazione il forestiero e sono certo che anche quest’anno continueranno la tradizione. Buone Vacanze!
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