“Alkufra, uno dei principali punti di ingresso in Libia per i rifugiati sudanesi, è ora sovraccarica, ricevendo ogni giorno circa 350 nuovi arrivi dal Sudan. Le recenti inondazioni nella regione hanno avuto un impatto anche sulle infrastrutture locali critiche, e alcuni rifugiati sono stati costretti a rifugiarsi temporaneamente nelle scuole”. Lo rende noto l’agenzia Onu per i rifugiati, Unhcr. “Molti rifugiati vivono in tende di fortuna nelle fattorie alla periferia di Alkufra. Non disponendo di adeguate strutture idriche e igienico-sanitarie e di rifugi sicuri, sono esposti a condizioni climatiche estreme e a rischi per la salute”. L’Unhcr teme che, “senza un sostegno adeguato, le donne, i bambini e le altre persone con esigenze specifiche siano esposte a maggiori rischi di violenza. Le condizioni di vita precarie espongono le donne e i bambini a maggiori rischi di protezione, mentre i bambini sono esposti a malnutrizione, malattie e perdita dell’istruzione”. Per rispondere alla crisi, l’Unhcr e i suoi partner “hanno intensificato le operazioni di aiuto d’emergenza nella parte orientale della Libia. Questo incremento è stato possibile grazie alla cooperazione delle autorità libiche, che hanno facilitato l’accesso alle aree colpite”. “Donne e bambini continuano a pagare il prezzo più alto in questa crisi”, ha dichiarato Aseer Al Madaien, capo missione dell’Unhcr in Libia. “Mentre continuiamo ad assistere a un flusso incessante di rifugiati, in fuga da circostanze inimmaginabili, chiediamo alla comunità internazionale di stare dalla parte dei rifugiati sudanesi che sono stati generosamente ospitati dai Paesi della regione e di sostenere la risposta”.
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