(Foto Vatican Media/SIR)

Di M.Michela Nicolais

Pace, purificazione della memoria, lotta per lo sviluppo. Sono gli auspici di Papa Francesco per Timor-Leste, terza tappa del suo viaggio in Asia e in Oceania, nel paese asiatico con la maggiore percentuale di cattolici che lo hanno acclamato con grida di gioia nella messa a Taci Tolu, a cui hanno partecipato 600mila persone, metà della popolazione locale. “Qui Asia e Oceania si sfiorano e, in un certo senso, incontrano l’Europa, lontana geograficamente, eppure vicina per il ruolo che essa ha avuto a queste latitudini negli ultimi cinque secoli”, le prime parole pronunciate nel primo discorso, rivolto alle autorità, in cui Francesco ha ripercorso la travagliata storia del paese dove i primi missionari provenienti dal Portogallo portarono il cattolicesimo e la lingua portoghese. Nel recente passato, la “fase dolorosa” con “convulsioni” e violenze, fino alla sofferta conquista dell’indipendenza, quando Timor-Leste “ha saputo risorgere, ritrovando un cammino di pace e di apertura a una nuova fase, che vuol essere di sviluppo, di miglioramento delle condizioni di vita, di valorizzazione a tutti i livelli dello splendore incontaminato di questo territorio e delle sue risorse naturali e umane”.

“Voglia il cielo che pure in altre situazioni di conflitto, in diverse parti del mondo, prevalga il desiderio di pace e di purificazione della memoria, per chiudere le ferite e sostituire all’odio la riconciliazione e alla contrapposizione la collaborazione!”,

l’auspicio per questa porzione di Asia, che ha saputo arrivare ad una “piena riconciliazione” con l’Indonesia, e per il mondo. “Voi siete un popolo che ha sofferto molto ma saggio”, l’omaggio a braccio, unito all’apprezzamento della

“politica della mano tesa,

che sa anche lottare quando è il momento giusto”. “Ora, davanti a voi si è aperto un nuovo orizzonte, sgombro da nuvole nere, ma con nuove sfide da affrontare e nuovi problemi da risolvere”, l’analisi del Papa: “La fede, che vi ha illuminato e sostenuto nel passato, continui a ispirare il vostro presente e il vostro futuro”.

Emigrazione, lavoro, povertà, abuso di alcol e violenza tra i giovani. Sono alcune “questioni attuali” affidate al popolo di Timor-Leste, a partire dal fenomeno dell’emigrazione. “Come pure della difficoltà di offrire a tutti un lavoro che produca un equo profitto e garantisca alle famiglie un reddito corrispondente alle loro esigenze di base”, ha proseguito Francesco, auspicando “un’azione corale di ampio respiro per offrire valide alternative all’emigrazione” e contrastare “piaghe sociali” come “l’eccessivo uso di alcolici tra i giovani e il loro costituirsi in bande” che mettono in mostra il “dannoso potere della violenza”.

“Tutti siamo chiamati ad agire con responsabilità per prevenire ogni tipo di abuso – un fenomeno diffuso in tutto il mondo – e garantire una crescita serena ai nostri ragazzi”,

l’altro appello del Papa, che ha esortato a non dimenticare “tanti bambini e adolescenti offesi nella loro dignità”. “Per la soluzione di questi problemi, come pure per una gestione ottimale delle risorse naturali del Paese – in primo luogo delle riserve petrolifere e del gas – è indispensabile preparare adeguatamente coloro che saranno chiamati ad essere la classe dirigente del Paese in un non lontano futuro”, l’indicazione di rotta, a partire da quel “pilastro indispensabile” per lo sviluppo integrale che è la dottrina sociale della Chiesa.

“Siete un popolo giovane,

non per la vostra cultura e per l’insediamento su questa terra, che sono invece molto antichi, ma per il fatto che circa il 65% della popolazione di Timor-Leste è al di sotto dei 30 anni di età”, la fotografia del Papa, che ha chiesto ai timoresi di investire sull’educazione per “costruire un Paese libero, democratico e solidale, dove nessuno si senta escluso ed ognuno possa vivere in pace e dignità”. E ai giovani di Timor Est, incontrati prima della partenza per Singapore, Francesco ha chiesto di “fare chiasso” e di “stare attenti ai venditori di felicità”.

Incontrando il clero nella cattedrale di Dili, il Papa ha auspicato “una Chiesa in movimento perché a tutti arrivi il profumo del Vangelo: “un profumo di riconciliazione e di pace dopo gli anni sofferti della guerra; un profumo di compassione, che aiuti i poveri a rialzarsi e susciti l’impegno per risollevare le sorti economiche e sociali del Paese; un profumo di giustizia contro la corruzione”.

“Il profumo del Vangelo bisogna diffonderlo contro tutto ciò che umilia, deturpa e addirittura distrugge la vita umana, contro quelle piaghe che generano vuoto interiore e sofferenza come l’alcolismo, la violenza, la mancanza di rispetto per la dignità delle donne”,

il monito di Francesco, secondo il quale “c’è bisogno di sacerdoti, di religiosi e di catechisti appassionati, preparati, creativi”, che non abbiano però la tentazione di sentirsi superiori al popolo.

“Aprirci all’amore del Padre e a lasciarcene plasmare, perché possa guarire le nostre ferite, ricomporre i nostri dissensi, rimettere ordine nella nostra esistenza”.

È l’invito nell’omelia della messa presieduta nella spianata di Taci Tolu, a Dili: “Siete un Paese giovane in cui in ogni angolo si sente pulsare, esplodere la vita”, ha ribadito il Papa: “In ogni parte del mondo – ha osservato – la nascita di un bambino è un momento luminoso, di gioia e di festa, che infonde in tutti desideri buoni. Non abbiamo paura di farci piccoli davanti a Dio, e gli uni di fronte agli altri, di perdere la nostra vita, di donare il nostro tempo, di rivedere i nostri programmi”. “Quanti bambini avete!”, il congedo a braccio: “La cosa migliore che ha il popolo è il sorriso dei suoi bambini. E un popolo che insegna a sorridere ai bambini è un popolo che ha un futuro”. Tra i momenti più commoventi del viaggio, proprio l‘incontro con i bambini con disabilità: “Dobbiamo imparare a lasciarci curare. Lasciarsi curare da Dio, che ci ama tanto; lasciarsi curare dalla Madonna, che è nostra Madre”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *