GROTTAMMARE – Domenica 22 settembre si è svolto un evento non consueto, particolarmente significativo, nella chiesa di Sant’Agostino al Paese Alto di Grottammare. Il vescovo della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, monsignor Gianpiero Palmieri, ha presieduto la solenne concelebrazione dedicata al «transito terreno» di san Padre Pio da Pietrelcina.

A concelebrare, il parroco di San Giovanni Battista, monsignor Federico Pompei.

Ad organizzare l’incontro è stata Rosanna Carboni, responsabile del Gruppo Padre Pio di Grottammare, che ci ha spiegato, anche nella veste di consigliere diocesano dei Gruppi di Preghiera P. Pio, che di solito a coordinare la celebrazione del «transito» è sempre stato padre Diego Musso dei PP. Sacramentini. Infatti, la celebrazione si svolgeva nella chiesa di San Giuseppe a San Benedetto del Tronto. Quest’anno si è voluto cambiare e si è optato per la chiesa di Sant’Agostino a Grottammare, che tra l’altro è anche sede dell’Adorazione Eucaristica Perpetua, ciò in accordo e collaborazione con altri gruppi di preghiera del luogo. «In realtà – ci ha spiegato Rosanna – P. Pio è deceduto nella notte tra il 22 ed il 23 settembre, diciamo che la data ufficiale del transito è quella del 23, tuttavia noi vogliamo iniziare la veglia in preghiera il 22 per arrivare alla giornata del 23».

La serata è iniziata alle 20.30 con la recita del Santo Rosario. Poi c’è stato un lettore che in 15 minuti ha dato lettura del «commento al transito». Infine, è iniziata alle 21.15 la Messa presieduta dal vescovo Gianpiero. Tratti salienti dell’omelia del vescovo Gianpiero sono stati il ribadire che: «Padre Pio recupera nel nostro tempo l’antica arte dei Padri spirituali. È difficile essere padri spirituali bravi come Padre Pio, però il Signore non fa mancare i padri spirituali. Sono quelli che ti accompagnano e ti fanno capire a che punto stai nel tuo cammino di somiglianza e come puoi fare sì che il tuo cammino di sofferenza diventi un cammino di vita e come, attraverso quello che stai vivendo, il Signore ti sta facendo diventare simile a Lui. È proprio questo che un padre spirituale può vedere, cogliere quello che lo Spirito Santo fa nel cuore di suo fratello, di sua sorella. Padre Pio aveva un dono particolare: quello della cardiognosia, cioè di conoscenza del cuore umano, di ciò che lo Spirito fa nel cuore. Ed è lo sforzo continuo che viviamo anche noi e forse la domanda che dovremmo farci è: a che punto è il mio cammino di somiglianza a Gesù?»

La chiesa era gremita di persone appartenenti ai vari gruppi di preghiera, molti intervenuti da fuori e anche da semplici fedeli. Padre Musso ha ringraziato il vescovo per la speranza e l’incoraggiamento di cui era permeata l’omelia e tutti i presenti alla funzione, esortando alla gioia e all’entusiasmo, pur nella difficoltà.

Un intenso momento per sentirsi uniti in preghiera intorno a san Padre Pio, al vescovo diocesano, al parroco e a tutti i fedeli.

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