Forte appello dell’arcivescovo di Buenos Aires, mons. Jorge Ignacio García Cuerva, a lottare contro la piaga della tratta di esseri umani in Argentina. “La tratta è un lampo in mezzo a una notte buia di esclusione, emarginazione, fame e individualismo. Non è un evento isolato, è un dramma sociale che cresce senza pietà nel contesto socio-economico che il nostro Paese sta attraversando da anni. L’Argentina soffre dolorosamente di questa realtà, frutto della combinazione tra il bisogno di alcuni e la malizia e lo sfruttamento di altri, dove ogni persona è presa come merce”. Queste le parole dell’arcivescovo, durante la messa celebrata in solidarietà con tutti gli esclusi e le vittime di traffico e tratta di persone.
Nelle scorse settimane, L’ufficio del Procuratore per la tratta e lo sfruttamento delle persone (ha presentato il rapporto annuale sull’analisi delle 1.941 denunce ricevute nel 2023 attraverso il numero verde 145. Si avverte che il fenomeno è in aumento e che “la tendenza degli ultimi anni evidenzia un’evoluzione delle forme di sfruttamento sessuale, dai casi tradizionali alle nuove modalità negli ambienti digitali”. Il rapporto riguarda le segnalazioni ricevute nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, che hanno coinvolto 859 potenziali vittime. I casi di sfruttamento sessuale (846) guidano lo studio, seguiti dallo sfruttamento lavorativo (468), dal possibile reclutamento o offerta di lavoro ingannevole (180) e dalla scomparsa di persone (135). “In questa messa – ha proseguito l’arcivescovo – chiediamo a Dio di toccarci con la sua infinita misericordia e di perdonarci tanta indifferenza e ingiustizia, di aprirci ai bisogni degli altri, rifuggendo dall’egoismo e dai cuori chiusi, perché molte volte siamo rimasti sordi e muti di fronte al dolore e alla sofferenza dei più poveri ed emarginati. Il cuore è la vera sede dell’ascolto”. Ha concluso mons. García Cuerva: “Chiediamo a Dio di guarirci dalla sordità dell’indifferenza, dell’individualismo e del negazionismo: la tratta è un crimine, è una violazione ingiustificabile della libertà e della dignità delle vittime, ed è purtroppo molto presente nella nostra città; richiede solidarietà e impegno da parte di tutti. Chi si macchia di questo crimine fa del male non solo agli altri, ma anche a se stesso. È scendere i gradini della scala, è diventare animali”.
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