Di Giancarlo Cocco

ROMA – Inaugurata a Roma a Castel Sant’Angelo la grande mostra “Papi e Santi marchigiani”.

Situata nella suggestiva cornice  delle Sale dell’Armeria, al primo piano del Mausoleo. La mostra è promossa dalla Regione Marche, l’ATM l’Agenzia per il Turismo delle Marche con la collaborazione della Direzione Generale dei Musei del Ministero della Cultura , dell’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo, Musei Nazionali città di Roma con il Patrocinio di Giubileo 2025 e la Conferenza Episcopale Marchigiana. Organizzazione affidata al C.O.R di Alessandro Nicosia con la curatela di Marco Pizzo e Maria Cristina Bettini.

Le Marche  hanno sempre avuto un legame profondo con la Chiesa Cattolica. Il loro passato è intimamente connesso con lo Stato Pontificio , il dominio temporale dei Papi che ha plasmato per secoli l’identità ed il tessuto sociale della regione. L’influenza della Chiesa  ha permeato molteplici aspetti della società marchigiana, ispirando opere d’arte sacra e delineando le pratiche culturali e spirituali della popolazione. Le Marche sono  un crocevia di storia e fede dove il patrimonio religioso si fonde armoniosamente con il tessuto della vita quotidiana, caratterizzando le radici culturali della regione e rafforzando il ruolo centrale nella storia ecclesiastica dell’Italia.

All’ apertura della mostra era presente anche Sua Eccellenza Mons. Nazzareno MarconiPresidente della Conferenza Episcopale Marchigiana – che ha detto :”Le Marche sono una terra madre che, come ogni madre, accoglie il seme della vita e lo porta alla piena maturità. All’inizio di questa storia cristiana, lungo le due vie consolari, Flaminia e Salaria, il vangelo ha raggiunto prima i monti, poi le colline, ed infine la costa di questa terra benedetta. Le Marche sono cristiane grazie a Roma ed hanno restituito a Roma una grande ricchezza  di fede e di cultura, di vita cristiana.

Così dal IV secolo in poi dalle Marche sono sorti i primi santi la cui fama ha raggiunto Roma come S. Marcellino di Ancona. Ancora di più nel Medioevo hanno restituito il dono della fede attraverso nuove vie di pellegrinaggio.
Già dalla fine del 1200 lungo queste vie S. Francesco entrava per ben sei volte in terra marchigiana portando semi fecondi di fede e cultura. e dava inizio ad una fioritura di santi francescani che sarebbe durata nei secoli. Il 10 dicembre 1294 avveniva la “Venuta della Santa Casa “ a Loreto che dava origine ad una terza strada di connessione tra Marche e Roma “La Via Lauretana “ segnata dai passi dei pellegrini e dei santi marchigiani, che prenderanno ad andare e venire da Roma e che si impose come arteria principale dello Stato Pontificio. come via di pellegrinaggio fin dall’Anno Santo del 1575.
Sarà proprio Sisto V un Papa marchigiano che nel 1586 erigendo Loreto a Città consoliderà quella via Loreto-Roma che diventerà sempre più il percorso di pellegrinaggio più significativo di questa terra.”

Emergono in questa mostra  le fisionomie di alcuni suoi cittadini – Papi e Santi -che nel corso dei secoli hanno avuto qui i loro natali con le vicende biografiche, diversissime tra loro dei pontefici, ma anche dei santi,come San Giuseppe da Copertino e San Nicola da Tolentino. Sono evidenziati i legami con le città che li videro nascere come nel caso di Cingoli per Papa Pio VIII, o Senigallia per Papa Pio IX .Il percorso museale della mostra prende le mosse dalla Santa Casa di Loreto meta di pellegrinaggi e di intensa spiritualità da parte di papi come Sisto V. Si passano qui in rassegna con dipinti, medaglie, acquerelli, i papi delle Marche, da Niccolò IV primo papa francescano, a Marcello II espressione del Concilio di Trento, da Sisto V che rivoluzionò l’assetto urbano della Città Eterna e mantenne sempre un saldo legame con la sua terra natale, attraverso committenze artistiche ed architettoniche ,fino a Clemente VIII, a Clemente XI e Clemente XIV che seppero coniugare spiritualità e politica europea , fino ad arrivare a Leone XII, Pio VIII,e Pio IX che traghettarono lo Stato della Chiesa attraverso l’Ottocento ed il Risorgimento fino all’Unità d’Italia.Tra i Santi ricordiamo San Serafino di Montegranaro, l’esperienza straordinaria di santità femminile come nel caso di Santa Camilla Battista da Varano, e di Santa Veronica Giuliani. Sono offerte in questa mostra al visitatore opere poco note ed in qualche caso del tutto inedite. Ritratti dei pontefici eseguiti da valenti artisti,tavolette di ex voto , medaglie commemorative testimonianze di scritti teologici, sculture. È quì esposta la tunica di Santa Maria Goretti che, molti non sanno che era originaria di Corinaldo e fu uccisa all’età di 12 anni nella zona paludosa di Nettuno  per essersi opposta ad un tentativo di stupro.I genitori contadini poveri si erano trasferiti lì da Corinaldo in cerca di lavoro come braccianti agricoli.Il suo corpo è venerato nella Basilica  Nostra Signora delle Grazie a Nettuno..

Le opere esposte più importanti

Ritratto di Papa Nicolò V del 1769 della Pinacoteca Civica “Vittore Crivelli “ del Comune di Sant’Elpidio a Mare,Madonna con Bambino e Santi olio su tela del XVIII secolo della Sala Consiliare del Comune di Cupramontana ,Papa Clemente VIII Olio su tela del Museo Diocesano  di Senigallia, Ritratto di Papa Sisto V del 1769 della Pinacoteca Civica del Comune di Sant’Elpidio a Mare,In una teca è visibile un Bambinello fine secolo XV in legno scolpito policromo proveniente da Monastero di Santa Chiara di Camerino,Una tela che ritrae Santa Camilla Battista da Varano del Monastero di Santa Chiara di Camerino,Ex voto di San Silvestro che guarisce una donna olio su tela proveniente dal Museo civico e diocesano di Acquapendente, l’Evangelario di San Marcellino del Museo Diocesano di Ancona, per citarne solo alcuni . Vi sono anche fotografie e filmati con angoli significativi  delle cittadine ,che hanno il pregio di far conoscere ai tanti turisti che affolleranno nel 2025 Castel Sant’Angelo le belle contrade marchigiane.

La mostra resterà aperta sino al 2 marzo 2025.

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