ASCOLI PICENO – Quella di sabato 19 ottobre non è stata una data come tutte le altre. Almeno per la comunità parrocchiale di San Pietro Martire, che nella giornata di sabato, a otto anni dal sisma del 2016, ha celebrato con gioia e commozione la riapertura della chiesa di San Giacomo Apostolo.

Costruita dopo il 1250 attraverso un corposo impiego del travertino, autentica gemma di architettura romanica, la chiesa del centro storico ascolano aveva subito delle forti lesioni a causa delle terribili scosse che, anni fa, portarono alla chiusura della struttura per inagibilità.

Ieri, dopo una lunga attesa, nonostante il maltempo un gran numero di parrocchiani e fedeli hanno preso parte alla processione da San Pietro Martire e si sono finalmente ritrovati all’interno di una chiesa restituita alla comunità grazie al contributo del commissario per la ricostruzione Guido Castelli – presente alla celebrazione, così come il sindaco Marco Fioravanti – e dell’intera struttura commissariale, dell’ufficio ricostruzione della diocesi, dell’ingegner Rubino che ha curato il progetto di recupero e della ditta Picalarga di Roma, che ha realizzato i lavori di restauro.

«Questa chiesa è dedicata a San Giacomo, apostolo che ha avvertito l’amore di Dio al vertice della sua miseria – ricorda il Vescovo Gianpiero PalmieriQui abbiamo avuto l’onore di avere un grande sacerdote, don Giuseppe Fabiani, che ha scritto tanto della storia di Ascoli. Qui la comunità si riunisce e prega, e qui c’è anche una grotta dedicata a Maria, il segno di Dio che si fa vicino alla miseria e alla povertà delle persone».

Il riferimento, in questo caso, è al locale ipogeo di San Giacomo, dove negli anni Settanta don Fabiani fece realizzare una replica della grotta di Lourdes. Da quel momento si è sviluppata una forte devozione alla Madonna, che si rinnova a febbraio con le tradizionali “15 visite” a Maria.

«Questo è un luogo pieno di significato, di grande ricchezza – prosegue il Vescovo Gianpiero – Chiediamo al Signore di intravedere le possibilità che esso contiene».

L’emozione si fa sentire, specie tra i più piccoli, alcuni dei quali non avevano ancora avuto l’opportunità di entrare all’interno della chiesa di San Giacomo Apostolo.

Dopo la benedizione dell’altare, simbolo di Gesù e pietra angolare della chiesa, i presenti hanno condiviso un momento di preghiera in occasione di un vero e proprio nuovo inizio per la comunità locale.

«Ringrazio il Vescovo per la presenza, il sindaco Fioravanti, il commissario Castelli e tutti coloro che hanno collaborato per la riapertura di questa bellissima chiesa, tra cui l’ufficio tecnico della diocesi, l’impresa responsabile e tutti coloro che si sono resi disponibili per renderla pulita e accogliente – afferma il parroco don Daniele De Angelis, prima di dare appuntamento ai presenti nei locali parrocchiali per un momento conviviale – La particolare devozione alla Madonna di Lourdes è legata alla figura di Francesco Marcucci, che qui ha preso i voti, ed è per questo che è luogo particolarmente caro alle suore concezioniste, che si prenderanno cura della chiesa. Ringrazio inoltre don Carlo Lupi e don Emidio per l’impegno profuso nel custodire le nostre chiese».

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