“Lo Spirito Santo intercede per noi, ma ci insegna anche a intercedere, a nostra volta, per i fratelli; ci insegna la preghiera di intercessione”.

Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di ieri, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata allo Spirito Santo e alla preghiera “Pregare per questa persona, per il malato, per chi è in carcere, pregare per la suocera, pure, pregare sempre”, l’invito a braccio. “Questa preghiera è particolarmente gradita a Dio perché è la più gratuita e disinteressata”, il riferimento alla preghiera di intercessione: “Quando ognuno prega per tutti, avviene – notava Sant’Ambrogio – che tutti pregano per ognuno; la preghiera si moltiplica”. “Ecco un compito tanto prezioso e necessario nella Chiesa, in particolare in questo tempo di preparazione al Giubileo”, l’esortazione papale: “unirci al Paraclito che intercede per tutti noi secondo i disegni di Dio”. “Ma non pregare come i pappagalli”, ha aggiunto a braccio: “Dì Signore, ma dillo col cuore: ‘Aiutami Signore, ti voglio bene Signore’, e quando pregare il Padre Nostro pregate con il cuore, non con le labbra. Non fare i pappagalli. Lo Spirito possa aiutarci nella preghiera, di cui tanto abbiamo bisogno”.

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