“Noi preghiamo per ricevere lo Spirito Santo e riceviamo lo Spirito Santo per poter pregare veramente, cioè da figli di Dio, non da schiavi”.
Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di ieri, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata allo Spirito Santo e alla preghiera. “Dobbiamo pregare sempre con libertà”, ha spiegato a braccio: “Oggi devo pregare questo, questo, al contrario andrò all’inferno, quello non è preghiera. La preghiera è libera: preghi quando lo Spirito ti aiuta a pregare, quando senti nel cuore il bisogno di pregare. E quando non senti nulla, chiediti: perché non sento io la voglia di pregare? La spontaneità aiuta sempre. Questo vuol dire pregare da figli, non da schiavi”. “Anzitutto, dobbiamo pregare per ricevere lo Spirito Santo”, il primo passo suggerito da Francesco, che ha citato una parola ben precisa di Gesù nel Vangelo: “Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!”. “Ognuno di noi sa dare cose buone ai piccolini”, ha aggiunto a braccio: “Siano i figli, i nipoti, gli amici. I piccolini sempre ricevono da noi cose buone. E come il Padre non ci darà lo Spirito Santo a noi? E con questo ci vuole dare coraggio, per andare avanti”.
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