Daniele Rocchi
Circa 140 tonnellate di aiuti, a beneficio di quasi 40.000 persone, il 10% della popolazione rimasta nel nord di Gaza dopo il massiccio sfollamento di circa due milioni di residenti. È lo sforzo prodotto, fino ad oggi, dal Sovrano Ordine di Malta, dal Malteser International, con il Patriarcato latino di Gerusalemme, attraverso un’iniziativa di soccorso umanitario di emergenza su larga scala lanciata nel maggio 2024 per rispondere alle urgenti necessità della comunità cristiana di Gaza. A tracciare un bilancio di questa fase dei soccorsi è lo stesso Patriarcato latino attraverso le parole del card. Pierbattista Pizzaballa che sottolinea l’imperativo morale e pastorale che guida questa missione:
“Condividiamo il profondo dolore dei nostri fratelli e sorelle di Gaza, che da oltre un anno sopportano la tragica realtà della perdita totale. Questa operazione di soccorso non è solo una risposta ai loro bisogni, ma anche un obbligo morale da parte nostra nei confronti dei nostri fratelli. È il nostro modo di dire che siamo al loro fianco, che abbracciamo la loro sofferenza e che non li abbandoneremo mai”.
Due spedizioni al mese. Il Patriarcato latino, con i suoi partner, è impegnato a sostenere questa missione. Sono in corso, infatti, piani per la consegna di due spedizioni al mese, ciascuna con 100 tonnellate di beni di prima necessità. Inoltre, informa il Patriarcato latino, si stanno compiendo sforzi per creare una struttura medica all’interno del complesso della Sacra Famiglia per far fronte alle necessità sanitarie urgenti e per consentire la riapertura della scuola del Patriarcato. Tutta l’operazione è stata inaugurata da una visita pastorale straordinaria del patriarca di Gerusalemme, alla Parrocchia di Gaza il 16 maggio 2024.
Una visita che lo stesso patriarcato definisce “storica” e resa possibile “da mesi di attenta preparazione e coordinamento” e durante la quale sono stati distribuiti pacchetti di aiuti essenziali alla comunità rifugiata nel complesso parrocchiale della Sacra Famiglia. Enormi, spiega il Patriarcato latino, sono state le sfide logistiche e di sicurezza affrontate e superate, dapprima per organizzare le spedizioni di aiuti di prima necessità e successivamente per assicurare la consegna e la distribuzione in sicurezza a chi ne aveva bisogno residente nel cuore della Gaza settentrionale. Nel settembre 2024, l’operazione ha permesso di consegnare 20 tonnellate di frutta e verdura fresca, oltre a 40 tonnellate di cibo e forniture per l’igiene. A ottobre, lo sforzo è raddoppiato, con 40 tonnellate di prodotti freschi che hanno raggiunto la comunità. È di questo mese, infine, un’altra consegna di aiuti a oltre 1.000 famiglie della comunità cristiana e delle aree limitrofe al complesso della Sacra Famiglia: ogni famiglia ha ricevuto 20 chilogrammi di beni non deperibili. contemporaneamente, 5.000 famiglie hanno ricevuto 5 chilogrammi di frutta e verdura fresca ciascuna. Solo pochi giorni fa, in un’intervista al Sir, il parroco della Sacra Famiglia, padre Gabriel Romanelli, ricordava che “intorno alla parrocchia resistono ancora tantissime famiglie musulmane grazie alla solidarietà cristiana. Meno di un mese fa attraverso il Patriarcato Latino di Gerusalemme e ai Cavalieri dell’Ordine di Malta è arrivato un carico di aiuti con i quali abbiamo potuto aiutare migliaia di persone. Nel nord di Gaza non arrivano aiuti e la popolazione rischia di morire di fame”. “Dare aiuto – ribadisce il patriarca Pizzaballa – è il nostro modo di dire che siamo al loro fianco, che abbracciamo la loro sofferenza e che non li abbandoneremo mai”.
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