DIOCESI – Nella Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, così come in quella “sorella” di Ascoli Piceno, entrambe unite dalla figura del Vescovo Gianpiero Palmieri, si rinnova ogni anno la forte tradizione della “Venuta”. Questo evento celebra l’arrivo miracoloso della Santa Casa della Madonna, trasportata – secondo la tradizione – dagli Angeli dalla sua sede originaria a Nazareth fino a Loreto, passando attraverso cielo e mare.
Origine della Tradizione
La notte tra il 9 e il 10 dicembre, tutte le Marche ricordano l’arrivo della Santa Casa. La narrazione popolare vuole che, nel 1291, per proteggerla dalla minaccia del Sultano Kalil, che aveva già conquistato la Palestina e minacciava di distruggere i luoghi sacri, Dio inviasse una schiera di Angeli. Questi, miracolosamente, sollevarono la Casa di Maria e la trasportarono in Dalmazia, precisamente a Tersatto (oggi Trsat), vicino Rijeka, in Croazia.
Successivamente, la Santa Casa fu traslata via mare ad Ancona, nella località chiamata “Posatora” (dal latino “posare”, ovvero “appoggiare”). Da lì raggiunse la collina di Loreto, nota per il suo bosco di alloro, dove prese il nome di “Colle Lauretano”. La traslazione finale avvenne, secondo la tradizione, il 10 dicembre 1294. Attorno a questa Casa sorse poi l’imponente Basilica della Madonna di Loreto.
La Storia e gli Studi Archeologici
Sebbene la narrazione popolare attribuisca il trasporto agli Angeli, studi archeologici e documenti storici indicano una possibile spiegazione più terrena. Si parla di una famiglia di armatori, i “De Angelis” (o “Angelo”), che avrebbero trasferito la Santa Casa via nave, salvandola dalle devastazioni delle crociate. Questa ipotesi è corroborata da documenti vaticani che raccontano il loro ruolo nel trasporto delle pietre originali da Nazareth a Loreto.
Iconografia della Madonna di Loreto
Un elemento caratteristico della Madonna di Loreto è il colore nero della sua statua. Secondo alcune interpretazioni, il colore scuro richiama il passo biblico del Cantico dei Cantici: “Bruna sono, ma bella, o figlie di Gerusalemme” (1,5). Per altri, potrebbe essere una scelta simbolica legata alla continuità con culti preesistenti.
Tradizioni Popolari
La celebrazione della Venuta è particolarmente sentita nella nostra regione. Un tempo, i bambini attendevano con trepidazione questo momento davanti alle “fochere” (falò), accese lungo le spiagge e nelle campagne. A San Benedetto del Tronto erano chiamate “fochere”, nel Fermano “focaracci” e ad Ascoli “li faùre”.
La notte del 10 dicembre, alle tre del mattino, le campane delle chiese risuonavano a festa per annunciare l’arrivo della Santa Casa. Era un momento di gioia e commozione: i bambini scrutavano il cielo sperando di vedere gli Angeli, mentre le nonne preparavano le tradizionali “frittejjette”, frittelle con broccoli, baccalà o alici, cucinate direttamente sulla spiaggia.
Eventi Recenti
Anche quest’anno la tradizione è stata rispettata nelle diocesi del Piceno.
Nella parrocchia di San Pio V e San Giovanni Battista di Grottammare ad esempio, si sono vissuti due momenti significativi che hanno permesso a tutti di partecipare: una breve processione serale con accensione del falò davanti al mare e una seconda celebrazione nel parcheggio retrostante la Chiesa di Sant’Agostino.
Monsignor Federico Pompei, parroco di San Pio V, ha spiegato ai giovani il significato storico e spirituale della Venuta. Durante la celebrazione, i bambini scout hanno affidato alla Madonna preghiere e intenzioni personali, creando un’atmosfera di profonda emozione. La serata si è conclusa con il ritorno a casa dei partecipanti, colmi di gioia e gratitudine per aver preso parte a una tradizione così radicata nella memoria collettiva.
Il racconto di Giuseppe Mariucci da Montelparo
È stato ieri, 9 dicembre 2024, l’unico “FOCARO'” ancora acceso a Montelparo (per illuminare la strada alla Madonna in viaggio, con la sua casa, per giungere in quel di Loreto) e questo grazie ai volontari locali!
Anni fa ogni zona abitata del paese aveva il suo! “Castellu”, U Spiazzu”, “Catija'”, “Jo Piazza” e via dicendo. Per non parlare poi delle campagne! Ricordiamo, per l’occasione, la bellissima ode dialettale che il poeta/artista montelparese Danilo Cappella dedicò anni fa a questa rievocazione: “A Madonna de i cuppitti”!
In questa serata magica ed emozionante è stato possibile perpetuare ancora l’usanza storica dell’accensione dei fuochi: la “Piccola Lourdes” di Contrada Sala ha avuto presenti tantissimi fedeli che, con molta attenzione e devozione, hanno seguito le preghiere e i canti di Padre Agostino e Padre Giovanni!
0 commenti