MARCHE – Dal prossimo anno, l’informazione legata al mondo sociale sarà più povera e meno incisiva. Il 10 gennaio 2024, Redattore Sociale, storica agenzia di stampa fondata oltre vent’anni fa da don Vinicio Albanesi, cesserà le sue attività. La notizia, diffusa dal Comitato di redazione e dall’assemblea dei dipendenti, segna la fine di un’importante voce nel panorama dell’informazione dedicata al sociale e al Terzo settore.
La chiusura di Redattore Sociale rappresenta una perdita significativa per la democrazia e per la capacità di dare spazio a chi troppo spesso rimane ai margini. L’agenzia ha svolto un ruolo cruciale nel raccontare storie di volontariato, solidarietà e inclusione, diventando un punto di riferimento per chi crede in un’informazione attenta alle fragilità e ai diritti.
Chiara Genisio, Vicepresidente Vicario della Federazione Italiana dei Settimanali Cattolici (FISC), ha espresso vicinanza ai giornalisti coinvolti in questa difficile situazione e ha ribadito l’impegno della Federazione nel proseguire il lavoro di narrazione e informazione sul volontariato e sul Terzo settore. “Un presidio di democrazia che si estingue—ha dichiarato—è un’opportunità in meno di dare voce a chi non ha voce”.
La chiusura di questa agenzia sottolinea ancora una volta le difficoltà che il mondo dell’informazione si trova ad affrontare, in particolare per quanto riguarda le realtà indipendenti e impegnate su tematiche sociali. In un contesto in cui l’attenzione mediatica è spesso concentrata su notizie sensazionalistiche e superficialità, la perdita di Redattore Sociale rappresenta un monito per tutti: l’importanza di un giornalismo capace di illuminare le periferie esistenziali non deve essere sottovalutata.
È necessario che istituzioni, enti e cittadini riflettano sul valore di un’informazione pluralista e solidale, sostenendo le realtà che lavorano per amplificare le voci più deboli. La fine di Redattore Sociale non deve significare la fine del suo spirito e della sua missione.
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