ASCOLI PICENO – In una tradizione che continua a rinnovarsi, anche quest’anno, in occasione delle festività natalizie, il Vescovo Gianpiero Palmieri ha fatto tappa nella zona industriale di Ascoli Piceno per incontrare i lavoratori dello stabilimento Maflow, l’azienda specializzata nella produzione di tubi in gomma per il settore automotive.
Nella mattinata di venerdì 20 dicembre, il Vescovo Palmieri ha presieduto la Santa Messa, concelebrata da don Giuseppe Capecci, Direttore dell’Ufficio Pastorale del Lavoro della diocesi di Ascoli Piceno, di fronte a decine di operai, impiegati e responsabili, oltre ad alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, come il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e l’assessore comunale al Commercio Laura Trontini.
Semplicità, fratellanza e unione sono stati i cardini di una celebrazione che, negli spazi del magazzino aziendale, ha visto i lavoratori Maflow stringersi attorno alla parola del Signore alla vigilia del Natale. Nel cuore pulsante di uno storico stabilimento industriale del Piceno, dall’altare allestito in magazzino – «Il mondo intero è sacro a Dio, che non ha bisogno di templi particolari ed è presente anche qui» ha ricordato il Vescovo – nella sua omelia Monsignor Palmieri ha voluto porre l’accento sull’infinito amore che Dio, nonostante tutto, prova nei confronti dell’umanità, testimoniato dalla figura di Gesù Cristo.
«Grazie a tutti di essere qui per questa celebrazione in preparazione del Natale – esordisce il Vescovo nel salutare i lavoratori Maflow – Questa possibilità di ritrovarci attraverso gli anni è davvero molto bella, e ve ne sono grato.
Le letture ci permettono di entrare appieno nel mistero del Natale. Maria, come tutti gli israeliti, conosceva molto bene la Bibbia, e dunque anche il passo che contiene la promessa fatta da Dio a Davide, 1.000 anni prima della nascita di Gesù.
Il figlio che avrà Maria è il figlio che regnerà per sempre, discendente da parte di Giuseppe della casata di Davide. Dio, in questo modo, sta mantenendo la sua promessa: darà a Maria un bambino che regnerà per sempre. Quello che festeggiamo a Natale è un bambino in cui è presente Dio, che diventa segno di speranza per tutti. Nonostante la guerra, la violenza, gli omicidi, Dio non si dimentica dell’uomo, è fedele al suo amore e decide di dargli un segno, affidato alle mani di Maria e Giuseppe.
Dio non si è stancato degli uomini, ci dà dei figli come segno di speranza per il futuro. Anche poter celebrare qui l’eucarestia è un bel segno di speranza. Dobbiamo condividere un segno di speranza, di attenzione verso gli altri, di cui il mondo ha tanto bisogno. Auguro a voi e alle vostre famiglie un buon Natale».
Particolarmente sentito il momento dello scambio della pace, così come la preghiera dei Lavoratori, recitata all’unisono per chiudere al meglio un apprezzato momento di riflessione e condivisione alle porte del Santo Natale.
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