GROTTAMMARE – Domenica 16 febbraio, nella Chiesa di Sant’Agostino al Paese Alto di Grottammare, si è celebrato l’11° anniversario dell’istituzione dell’Adorazione Eucaristica Perpetua. La solenne Concelebrazione è stata presieduta dal Vescovo della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, mons. Gianpiero Palmieri, concelebrata dal Parroco dell’Unità Pastorale, mons. Federico Pompei, dal vicario parrocchiale don Joseph Bahane e dal diacono Luciano Caporossi.
Alla celebrazione hanno partecipato numerosi fedeli e gli adoratori della comunità dell’Adorazione Eucaristica Perpetua, molti dei quali sono attivi in realtà parrocchiali della Vicaria e della Diocesi.
L’Adorazione Eucaristica Perpetua fu avviata undici anni fa grazie all’impegno di molti laici che hanno aderito alla chiamata ad adorare Gesù per 1 h alla settimana. La chiamata avvenne attraverso la Missione iniziata 11 anni fa dal Sacerdote missionario dell’Eucarestia, P. Justo che è intervenuto grazie al sì dell’allora vescovo Gervasio Gestori e dell’allora parroco don Giorgio Carini. La coordinatrice è Giulia Damiani.
L’ Adorazione Eucaristica Perpetua (AEP) viene mantenuta primariamente da fedeli laici che adorano il Santissimo Sacramento, esposto nell’ostensorio, giorno e notte, tutti i giorni dell’anno, senza interruzione, nel silenzio.
L’AEP è un dono di Dio alla sua Chiesa per questi tempi. Quando questa viene accettata apporta grandi benefici alla comunità e diviene una fonte continua di frutti e grazie. Gli adoratori si impegnano personalmente alla continuità dell’adorazione, ma per questo non deve essere percepita come una devozione privata quanto piuttosto “una preghiera che raggiunge il mondo intero, un eminente servizio all’umanità”.
L’AEP non è un movimento, ma un’azione della Chiesa, richiesta e raccomandata dal Magistero. Pertanto essa appartiene alla Chiesa intera e tutti i movimenti ecclesiali vi prendono parte.
Durante l’omelia, Mons. Palmieri ha sottolineato il valore spirituale dell’affidamento a Dio, spiegando: “Il beato è quel povero che si affida totalmente a Dio. Quando nel Vangelo si parla di povertà e ricchezza, si intende anche il ritenersi autosufficienti da Dio, come se i beni materiali contassero di più e non si avvertisse il bisogno di Lui. Al contrario, chi si riconosce povero è umile e si affida al Signore”.
Ha poi aggiunto: “Il gesto del nutrirsi del pane eucaristico significa: ‘Signore, voglio nutrirmi di Te e della Tua Parola’. Contemplare l’Eucaristia permette di far emergere la nostra fame spirituale del Signore”.
La Chiesa di Sant’Agostino era gremita di fedeli, testimoniando il forte senso di comunità e la profonda devozione che animano l’iniziativa. Al termine della celebrazione, Mons. Palmieri si è intrattenuto a lungo con i partecipanti, condividendo momenti di dialogo e riflessione.
L’Adorazione Eucaristica Perpetua continua ad essere un punto di riferimento spirituale per la comunità diocesana, offrendo uno spazio di preghiera e contemplazione che arricchisce il cammino di fede di tanti.

Franco
Vivere Gesù per trasmettere Gesù
Susanna Faviani
Grazie Franco per il tuo commento.