
“Il lavoro umano è una chiave, e probabilmente la chiave essenziale, di tutta la questione sociale”.
Lo ricordano oggi, nella Solennità di San Giuseppe, i vescovi italiani in un messaggio per la Festa dei lavoratori, sottolineando che “la tutela, la difesa e l’impegno per la creazione di un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, costituisce uno dei segni tangibili di speranza per i nostri fratelli”. La Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro della Cei evidenzia alcune contraddizioni del presente: “Se il dato statistico sulla disoccupazione, in forte calo, potrebbe spingere all’ottimismo, sappiamo invece che dietro persone formalmente occupate c’è un lavoro povero”. I vescovi segnalano inoltre la difficoltà crescente di “conciliare vita di lavoro e vita di relazioni soprattutto nel cosiddetto smart-working, rischiando anche di impoverire i rapporti umani tra i lavoratori e le stesse relazioni familiari”.
Resta poi aperta la questione dello sfruttamento degli immigrati e delle discriminazioni verso le donne, “penalizzate non solo con una minore retribuzione, ma anche con l’assenza di garanzie nei tempi della gravidanza e della maternità”.
Centrale infine la sicurezza sul lavoro, senza la quale “non ci sarà piena giustizia”.
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