ricercaDa Zenit

“Nell’apprendere la notizia della bimba sottoposta a cura migliorativa con l’uso delle cellule staminali da cordone ombelicale, condividiamo le parole del Prof. Angelo Vescovi e del Prof. Bruno Dallapiccola che, pur invitando alla cautela, evidenziano i risultati ottenibili da una sperimentazione sicura e controllata”. Lo afferma Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita.

“I dati presentati – prosegue la presidente di Scienza & Vita – ci dicono che è ancora presto per dare risposte definitive, ma questo nuovo caso consente di ribadire che la ricerca che coinvolge staminali “etiche”, cioè non derivanti dalla distruzione di embrioni, porta risultati tangibili e apprezzati dalla comunità scientifica, oltre che efficaci e sicuri per i pazienti”.

“Le cellule staminali da sangue cordonale rappresentano una ricchezza per la ricerca e per i malati e la donazione del cordone è da sostenere e implementare. Numerosi studi e sperimentazioni hanno confermato la possibilità di utilizzare il sangue prelevato dal cordone ombelicale come fonte alternativa di staminali emopoietiche a scopo di trapianto. La scelta verso la donazione del sangue cordonale continua a crescere. Donare il cordone e depositarlo in una biobanca ne garantisce idoneità, qualità, sicurezza, tracciabilità”, conclude poi Ricci Sindoni.

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