“Quando, nel 1989, il muro di Berlino è crollato – ha sottolineato – intorno al mare Adriatico si è registrata una crisi di grandi proporzioni come la frammentazione dell’ex Jugoslavia e la conseguente sanguinosa guerra fratricida hanno drammaticamente testimoniato. A fronte di questa situazione, un ruolo molto importante è stato svolto dalle città, dalle articolate organizzazioni della società civile e dalle Regioni, che si sono fatte carico delle ragioni di un dialogo che, partendo dal basso, sapesse trasformare l’Adriatico, da “linea di frontiera” in un rinnovato spazio di pace. “Sponda Est”, uno dei due temi dominanti di questa edizione del Festival, ripercorre la storia dei Balcani a venti anni dall’assedio di Sarajevo. Nei due decenni che ci separano da quella tragedia, il mare Adriatico è divenuto spazio in cui i popoli e le comunità hanno riscoperto le loro comuni origini e la voglia di valorizzarle. Il Festival Adriatico Mediterraneo, in questa prospettiva, è un prezioso lievito. E’ per questo che la Regione Marche continua a sostenerlo con grande convinzione”.
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