Cibo giusto per tutti, una finanza al servizio dell’uomo, relazioni di pace. Sono i tre filoni tematici in cui si articola la campagna nazionale 2014-2015 “Una sola famiglia umana, cibo per tutti: è compito nostro”, promossa da oltre 20 organismi e movimenti cattolici italiani per sensibilizzare i giovani e l’opinione pubblica al diritto al cibo. L’iniziativa, presentata oggi a Roma, è la versione italiana dell’omonima mobilitazione “One Human Family. Food for All” lanciata a livello internazionale da Papa Francesco e da Caritas Internationalis, il 10 dicembre 2013. In quell’occasione il Pontefice invitò “a dare voce a tutte le persone che soffrono silenziosamente la fame, affinché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo”.
Lo scandalo della fame. “La crisi che scuote il pianeta – ha detto don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, presentando la campagna – non è più problema soltanto dei Paesi cosiddetti ‘poveri’, ma anche delle nostre stesse società ricche del Nord del mondo. La privazione del più elementare dei diritti, quello a un’alimentazione appropriata, è purtroppo ormai una realtà diffusa anche nelle nostre città. Fenomeni legati allo spreco e alla dissipazione si presentano stridenti accanto ai segni della povertà e della deprivazione”. “Nel pensare allo scandalo della fame – ha spiegato il direttore – non possiamo limitarci a considerare la situazione dei Paesi più poveri; dobbiamo invece cercare soluzioni più ampie, perseguendo un modello di sviluppo in grado di offrire risposta agli squilibri esistenti”. “Come cristiani e cittadini – ha aggiunto – siamo chiamati a un esercizio di cittadinanza globale, attiva e responsabile che sviluppiamo come comunità ecclesiale; un cammino che ci apre alla collaborazione con tutti coloro che sentono l’urgenza di una forte iniziativa per costruire un mondo più giusto”. Dello stesso avviso don Antonio Sciortino, direttore di “Famiglia Cristiana”: “Come cristiani siamo tenuti a combattere le miserie materiali e le loro radici economico-sociali affinché cessino nel mondo le violazioni della dignità umana, le discriminazioni e i soprusi”. Riprendendo gli inviti del Papa a non produrre una cultura dello scarto, Sciortino ha richiamato alla necessità di una “Chiesa dalla parte dei poveri e degli umili”, perché “non è più tollerabile questo scandalo della fame. La povertà è la prima priorità tanto che gli anziani fanno la spesa tra gli avanzi dei supermercati o rovistando nella spazzatura”.
Tre livelli di azione. Compito di tutti, per i promotori della campagna, è quello di “adottare uno stile di vita che riduce lo spreco e sceglie alternative solidali e sostenibili di consumo; conoscere il sistema finanziario e le iniziative di finanza etica e costruire una società di pace basata sull’educazione alla non violenza e alla cittadinanza globale”. “Il cibo è un diritto fondamentale, è un bene comune connesso a salute e giustizia, è cultura, è convivialità”, hanno dettoGianfranco Cattai, presidente della Focsiv, e Brunetto Salvarani del Cem-Mondialità, spiegando i livelli di azione della campagna: “Un primo livello personale e territoriale perché ogni territorio è diverso e occorre agire cambiando anche lo stile di vita. Un secondo di scambio di buone pratiche tra i territori, un terzo di azioni nazionali, a livello culturale e politico”. In vista delle elezioni europee i promotori dell’iniziativa chiederanno ai candidati diversi impegni, dal contrasto alla concentrazione della proprietà della terra, al controllo delle grandi imprese, alla “tobin tax”, all’adozione di norme comuni contro lo spreco e a favore di una politica di cooperazione internazionale che punti sulla cittadinanza attiva. Durante la presentazione della campagna sono stati illustrati il documento base sul diritto al cibo collegato ai temi della buona finanza e della costruzione di un mondo di pace; un “Toolkit di formazione” rivolto al mondo ecclesiale, degli imprenditori e del mondo giovanile e della scuola e il sito www.cibopertutti.it per diffondere i contenuti della campagna e dare visibilità alle diverse iniziative locali favorendo la creazione di reti tra territori e con il livello nazionale.
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