REGIONE MARCHE – La Regione Marche aderisce alla Terza Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata alla prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) che si terrà domani 15 marzo. Una giornata istituita in questa data per ricordare la morte per anoressia di una ragazza.
Su iniziativa dell’assessore regionale alle Pari Opportunità e Politiche Giovanili, Paola Giorgi, la Giunta ha quindi deciso di aderire per richiamare l’attenzione su un problema di allarme sociale, che colpisce prevalentemente la popolazione femminile (nel 95% dei casi) e che insorge per lo più durante l’adolescenza. La malattia più nota è l’anoressia, ma il fenomeno, sempre più in crescita nei numeri e in abbassamento per età di insorgenza, annovera anche la bulimia, l’obesità, disordini alimentari in genere. L’assessore Giorgi da tempo segue questa tematica e non ha nascosto di esserne stata personalmente colpita, di aver sofferto, lottato e vinto l’anoressia, proprio per portare testimonianza concreta, per diffondere la consapevolezza di un problema che ancora troppo spesso viene sottovalutato per scarsa conoscenza delle conseguenze e delle complicazioni sia psicologiche che fisiche.
“ Sono sicura – ha affermato l’assessore Giorgi- che le Marche abbiano un potenziale in termini di sanità virtuosa e competenze professionali per diventare un modello di riferimento nazionale. E’ allora da registrare con soddisfazione la notizia che la Regione Marche sta agendo nella direzione giusta e augurabile: infatti, nell’ambito del riordino delle reti cliniche, è stata data priorità alla creazione di una specifica rete clinica dedicata ai DCA.” “Ma resta comunque necessario e urgente – come ha scritto l’assessore in una lettera di solidarietà dopo il suicidio di una giovane di 22 anni depressa a causa dell’anoressia – investire sia in termini di informazione che di risorse in progetti di contrasto all’anoressia. L’anoressia è una catena che lega l’anima e costringe il corpo. Anoressia è solitudine profonda. Anoressia è la ricerca esasperata di una perfezione, distorta. Anoressia è continuare a guardare se stessi con la dolorosa consapevolezza di farlo con occhi non più liberi. Anoressia è fame. Anoressia sono le dita ficcate in gola per vomitare. Anoressia è la tua faccia immersa nel gabinetto. Anoressia è un grido, muto. Anoressia non è vivere, è combattere per morire. Anoressia è non essere più donna. Anoressia è una famiglia disperata. E sola. Ci vogliono parole e azioni forti perché la malattia spesso è più forte di noi. “
In Italia le donne colpite da anoressia e bulimia tra i 15 e i 24 anni sono circa 70 mila ed aumentano ogni anno nell’ordine di 8.500, con un’incidenza di 15 casi ogni 100 mila abitanti. Su queste basi la stima del numero di casi nelle Marche si aggira attorno ai 1000. Ma è una stima per difetto perché c’è anche un fenomeno sommerso. “Dunque è una malattia sociale – aggiunge l’assessore – e se anche esistono centri specialistici e dedicati nelle Marche- la Regione proprio lo scorso anno ha finanziato un centro ad Ancona- occorre fare di più, perché guarire da soli dall’anoressia è quasi impossibile. L’anoressia è il sintomo di una malattia dell’anima. Occorre curare il sintomo e rimettere insieme i cocci dell’anima. E’ necessaria – ha concluso – una risposta sanitaria precisa e costante. Ci auguriamo che questa giornata di sensibilizzazione serva ad andare verso questa strada. Chiedo quindi la sensibilità anche del mondo dell’informazione, fondamentale perché questo fenomeno dei disturbi alimentari venga diffuso nei termini corretti e per aiutare tante giovani donne a prendere consapevolezza e cominciare a lottare per vincere.”
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