nuovi stili Rossana

Di Rossana Malatesta

DIOCESI – Venerdi 11, si è svolta la stazione quaresimale nella vicaria Beata Assunta Pallotta, il tema della serata era La Salvaguardia del Creato e ovviamente, questo argomento ha particolarmente colpito la mia attenzione, in quanto è uno degli temi portanti della Commissione Nuovi Stili di Vita che mio marito ed io, orgogliosamente, seguiamo da qualche tempo.
Per cercare di avere una buona formazione in proposito, abbiamo partecipato a molti incontri territoriali e anche ad un laboratorio nazionale e le parole del nostro Vescovo Carlo ci hanno colpito dritto al cuore: le relazioni tra gli uomini, la custodia di tutto ciò che Dio ci ha donato, la consapevolezza che è nostro dovere di cristiani prenderci cura di tutto quello che ci circonda, che il nostro rapporto con il mondo e con i nostri fratelli è strettamente legato  al nostro rapporto con il Signore e alla nostra capacità di fidarci ed affidarci a Lui.
Una scelta di libertà che comporta il lasciarsi guidare dalla Parola, per non cadere nell’errore dell’auto-referenzialità, per non centrare la nostra vita su noi stessi, ma sulla Grazia di essere figli di Dio.
Come non sentirsi chiamati in causa da ciò che il Vescovo ha voluto trasmetterci?

Per me, che ho cosi a cuore questo argomento, la serata di venerdì, è stata una boccata di aria fresca, una sosta ristoratrice, un pieno di energie, da mettere al servizio della nostra diocesi e soprattutto di Dio.
La nostra diocesi , infatti, fa parte della Rete Interdiocesana di Nuovi Stili di Vita, attraverso la collaborazione con l’Ufficio Missio e a piccoli passi stiamo cercando di promuovere tutto ciò che riguarda la Custodia Del Creato ed in particolare, la cura delle relazioni umane.

Grazie Signore per averci fatto riflettere insieme, come comunità, su tutto questo.

Di seguito vorrei condividere con tutti voi l’Ottalogo della Quaresima di Padre Adriano Sella (fondatore dei NSV), cose semplici ma essenziali che possono aiutarci a vivere bene la Settimana Santa, ma anche tutto il resto dell’anno….buon cammino!

Ottalogo della Quaresima: per una vita pasquale

1.  MENO COSE E PIÙ INCONTRI. Individua le occasioni della giornata dove sprechi il tuo tempo investendolo in attività non essenziali e utilizza le ore così guadagnate creando occasioni di incontro con altre persone nei luoghi  che frequenti: vicini di casa,  persone della tua parrocchia, colleghi di lavoro, altre mamme e papà della scuola dei tuoi figli, amici che non senti da un po’, Dio stesso nella preghiera. Dove e come sprechi il tuo tempo? Prova a pensarci su: televisione, chat su cellulare e pc, giochi elettronici, internet…

2.  MENO COMUNICAZIONE MEDIATICA E PIÙ RELAZIONE INTERPERSONALE. Spegni la tv durante i pasti, invia meno sms e usa meno i social network. Lo scopo? Accendere le relazioni umane che sono l’ossigeno della vita; magari organizzando un incontro con le stesse persone con cui scambi messaggi.

3.  MENO PREGHIERE E PIÙ PREGHIERA. Usa meno formule di preghiere – che rischiano di riprodurre la dimensione della fretta e del consumismo anche nella tuo vita spirituale – e fai più “preghiera”. Un incontro a tu per tu con il Signore è più forte e più caldo se valorizzi la dimensione del silenzio. Per far questo, perché non sosti qualche minuto pronunciando lentamente, in un colloquio intimo e filiale, la preghiera del Padre nostro?

4.  MENO SE STESSI E PIÙ GLI ALTRI: Preoccupati meno di te stesso, cioè delle tue esigenze, e fatti prossimo del tuo familiare, del tuo vicino di casa, del diverso che incroci ogni giorno per strada e, magari, dell’immigrato che incontri sulle piazze. Farti prossimo agli altri ti fa stare meglio, perché risponde a un’intima esigenza esistenziale dell’essere umano.

5.  MENO SUPERFLUO E PIÙ COSE ESSENZIALI: E’ un ottimo esercizio quaresimale: liberarti di tutto ciò che è inutile scegliendo di tenere, invece, quello che è essenziale. Quanto tempo ti assorbono, infatti, i tanti oggetti che hai per casa e che non usi mai o quasi? Scarpe, vestiti, libri, giochi, stoviglie, oggetti elettronici… Spendere del tempo per liberartene può essere un fioretto che alla lunga, ti renda in termini di minori preoccupazioni e di più tempo da dedicare alla preghiera, a te stesso e agli altri.

6.  MENO RUMORE E PIÙ SILENZIO: Quando puoi, stacca la spina dalle tante incombenze e preoccupazioni quotidiane, per riscoprire la dimensione del silenzio come profondità della relazione con gli altri e con Dio. Per fare cosa? Una bella passeggiata nella natura o ai giardini, un po’ di sana fatica nell’orto, un salutare giro in bici da solo o in compagnia. Respirare aria pulita, contemplare la natura, sentire i rumori della campagna aiuta a scaricare le tensioni. Per molti, la sera è il momento più propizio per fare silenzio. Stacca la tv e dedicati, da solo o in compagnia, a leggere un buon libro, a pregare, a stare semplicemente in silenzio.

7.  MENO SPRECHI E PIÙ CONDIVISIONE: Se la crisi sta giocoforza aiutando tutti a ridurre gli sprechi, molto puoi ancora fare per assumere un atteggiamento più in sintonia con il Creato e con la dimensione contemplativa che ne consegue. Pensa a quanto cibo butti via, a quanta acqua, lavandoti, lasci scorrere inutilmente, alle luci che lasci accese… Ti aiuta in questo il condividere le tue cose con gli altri per non moltiplicare gli sprechi.

8.  VIVERE IN MODO DIVERSO LA DOMENICA: Il digiuno dalla spesa domenicale e dallo shopping festivo, è un piccolo fioretto che può aiutarti a trovare nelle cose più essenziali quella gioia che ti illudi di trovare al centro commerciale. Se ti organizzi durante la settimana per fare la spesa, il tempo domenicale puoi investirlo innanzitutto in un sano ( e doveroso) riposo fisico e mentale. Tutto tempo guadagnato anche per le tue relazioni umane: con i famigliari, gli amici, i conoscenti, le persone della tua comunità parrocchiale, gli anziani…E, ultimo ma certo non meno importante, avresti anche più tempo, oltre che per andare a Messa, anche per soffermarti in preghiera e meditazione.

Adriano Sella (discepolo missionario dei nuovi stili di vita) pubblicato sulla rivista “CREDERE”, N° 13 – 30 Marzo 2014

 

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