SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pubblichiamo le parole del parroco di Cristo Re, Don Pio Costanzo per il funerale di Davide.
Don Pio Costanzo: “Se pensate che queste mie parole siano in grado di lenire il dolore di una mamma, di un papà, di una sorella o dei nonni vi sbagliate.
Così vi sbagliate se un sacerdote a questo punto della liturgia Eucaristica magari affondando lo sguardo nella teologia più profonda sia in grado di dare una risposta al problema della morte.
Vi sbagliate se pensate così.
Noi siamo convinti, tutti penso, che le parole spesso ci rimandano ai ricordi dei giorni prima o degli anni precedenti e come una lama tagliante si infilza nello spirito e nel corpo e crea soltanto dolore, per questo non volevo parlare.
Così nessuno sa per quale motivo noi moriamo, nessuno.
È il momento della tragedia più forte, è il momento in cui tutti indistintamente sentiamo quasi una ripulsa verso questa realtà umana.
Lo stesso Gesù, il Figlio di Dio che era certissimo di entrare poco dopo nella gloria del Padre sulla Croce ha detto “Padre perché mi hai abbandonato?”
Chissà quante volte lo avranno detto i cari di Davide, dal Papà alla mamma: “ma perché proprio a Davide, perché a Davide?” Non lo sappiamo.
Io so una cosa soltanto che questo è il momento della fede.
Aver fede non vuol dire rinunciare alla logica e alla razionalità, non significa chiudere gli occhi di fronte ai principi fondamentali della vita umana.
Aver fede significa aprire gli occhi e buttarsi nelle mani di Dio, con gli occhi aperti sapendo che Dio è un Padre buono anche se qualche volta non riusciamo a capirlo.
È il momento della fede grande, di una fede diciamo che è prepotente, perché Dio tante volte lascia vivere tanti delinquenti in questo mondo e porta con se gli Angeli come Davide.
Questa mattina davanti al Vescovo, Agostino il papà di Davide, mi diceva che non si può più parlare di Angeli.
Agostino noi continuiamo a parlare di Angeli perché un giovane della nostra comunità parrocchiale pieno di voglia di vivere, di giocare è passato tra gli Angeli, noi adesso sappiamo che Dio l’ha chiamato per questo, per farlo stare nella sua gloria.
Era un giovane forte, tante volte io andavo con il cappotto e lui con i pantaloni corti e la maglietta giocava qui dietro al campetto insieme agli altri ragazzi.
Poi quella malattia incomprensibile lo ha portato via, un ragazzo che domani avrebbe fatto la cresima, domani!
Stamattina il Vescovo ha fatto una visita ai famigliari, ha fatto una preghiera insieme ai ragazzi, insieme abbiamo pregato il Signore dicendo che ci buttiamo nelle sue mani così, sapendo che non sappiamo niente, che siamo polvere nell’universo ma siamo grandi perché siamo figli di Dio.
Perché Dio ci vuole bene. Dio tante volte ci mette alla prova e non sappiamo come.
Preghiamo il Signore perché ci dia la Grazia di capire perché questa malattia fulminanti, siamo andati sulla Luna, stiamo spendendo miliardi per andare sulla stella più lontana e qualcuno pensa pure di arrivarci e poi non sappiamo curare una malattia così.
La scienza è importante e conta, però certe volte le malattie sono causate anche da noi. Un medico mi ha detto che molte malattie sono causate dai campi elettromagnetici.
Questa società che stiamo costruendo è una società che porta alla Morte.
Voi giovani che avete tanto entusiasmo studiate e mettete il vostro coraggio per reagire per chi sfrutta le forze della natura per la morte e non per portare il bene.
Adesso Davide sta in cielo e sta con Dio, e noi lo possiamo chiamare con un atto di amore, Davide ci ascolta ed è pronto ad aiutare la grande famiglia di Cristo Re ed ad aiutare tutti noi.
Perché oggi Davide ha incontrato il paradiso”.
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