“Conquisteremo Roma e il mondo intero”: è questo il messaggio attribuito ad Abu Bakr al Baghdadi, il califfo dello Stato Islamico del Levante (Isil), che con il suo esercito di miliziani sta mettendo a ferro e fuoco ampie zone dell’Iraq e della Siria. Roma, il cuore della cristianità, è ancora una volta al centro della retorica islamista e le parole di al Baghdadi ci fanno tornare alla mente quelle pronunciate negli scorsi anni da altri leader del terrore. Chissà che effetto avrà questo proclama presso i tanti musulmani, giovani e meno giovani, che s’imbevono di falsi messaggi religiosi piegando la fede alle ragioni della violenza.
Sarà importante vigilare e non abbassare la guardia davanti a queste minacce dando loro il giusto valore e la giusta considerazione. Ma un pensiero viene spontaneo all’udire “conquisteremo Roma” jihadista ed è quello che anche per il califfo di origini irachene – quello con la c minuscola, perché con la maiuscola nell’Urbe c’è solo “er Califfo” alias Franco Califano – tutte le strade portano a Roma. E non sono strade comode e libere, è bene che al Baghdadi lo sappia prima di ritrovarsi in coda su una delle tante trafficate Consolari romane.
Arrivare nella Capitale non è per nulla facile, se non impossibile. A bloccare l’ingresso nell’Urbe non saranno certo innovative strategie di difesa militare ma più semplicemente la Salaria, la Tiburtina, l’Aurelia, l’Appia, la Pontina, la Flaminia, la Cassia… vere e proprie armi di distruzione di massa dei romani che “obtorto collo” le affollano ogni giorno per ore per arrivare a lavoro o per spostarsi da un capo all’altro dell’Urbe. Un serpentone lunghissimo che si aggroviglia su se stesso e spesso stritola in una presa mortale chiunque ci transiti.
Già li immaginiamo i pick up del deserto con a bordo miliziani armati fino ai denti in coda sul Gra (Grande raccordo anulare) a sventolare la loro bella bandiera nera in attesa di prendere l’uscita giusta per arrivare in Centro, sotto lo sguardo divertito dei romani ormai assuefatti. Sempre che ci riescano. Passare dalle sabbie del deserto al traffico di Roma potrebbe essere letale anche per gli arruolati della guerra santa!
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