Oggi gli ebrei festeggiano lo Yom kippur (giorno dell’espiazione) una delle ricorrenze più importanti e solenni dell’ebraismo. Durante questo giorno si chiede perdono a Dio per i propri peccati.
Fino alla distruzione del Tempio di Gerusalemme avvenuta nell’anno 70 ad opera dei romani, la liturgia prevedeva due atti molto importanti: il Sommo Sacerdote degli ebrei (figura paragonabile a quella del Papa) entrava nel Santo dei Santi e pronunciava il nome di Dio JHWH poi, attraverso una preghiera caricava i peccati di tutto il popolo su un capro che veniva abbandonato (da ciò deriva fra l’altro anche la nostra espressione “capri espitatorio).
Col primo gesto il Sommo Sacerdote tentava di mettere tutto il popolo in contatto col suo Dio, mentre col secondo avveniva il perdono dei peccati.
Dalla lettura dei vangeli si evince che fu proprio durante la festa dello Yom Kippur che Gesù rivolse a Cesarea di Filippo la domanda: “Chi sono io per la gente?“. Gli apostoli, dopo aver risposto che la gente vedeva in Gesù un profeta, si sentirono chiedere da loro maestro: “E chi sono io per voi?“. Solo Pietro rispose dicendo: “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente“.
In questo brano del vangelo c’è uno straordinario parallelismo: mentre a Gerusalemme il Sommo Sacerdote stava pronunciando il nome di Dio, Pietro stava pronunciando davanti al suo Signore il titolo di Cristo. I vangeli ci mostrano Pietro come novello Sommo Sacerdote dei cristiani
Questo parallelismo è stato magnificamente rappresentato dal Perugino nella “Consegna delle chiavi” dipinto nella cappella Sistina. Sullo sfondo si vede il Tempio di Gerusalemme, all’interno del quale possiamo immaginare il Sommo Sacerdote che sta pronunciando il nome di Dio. In primo piano invece vediamo la gente rappresentata con il cappello e il gruppo ristretto degli apostoli rappresentati senza alcun copricapo: Perugino è riuscito a visualizzare attraverso questo espediente del capo coperto/scoperto la duplice domanda di Gesù. Pietro è inginocchiato e riceve da Gesù le chiavi del paradiso. La posizione di Pietro richiama la frase del Vangelo “Chi vuol essere il primo sia il servo di tutti“.
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