Di Luca Marcolivio da Zenit
La testimonianza di tanti atleti disabili è un “grande segno di speranza”. Lo ha detto papa Francesco, ricevendo in udienza in Aula Paolo VI gli atleti del Comitato Paralimpico Italiano.
“Siete venuti da tante parti del mondo – ha detto loro il Santo Padre – e ognuno di voi porta con sé la propria esperienza di sportivo e prima di tutto di uomo e di donna: porta le conquiste, i traguardi raggiunti con tanta fatica, anche con tante difficoltà che ha dovuto affrontare”.
Ogni atleta disabile “è testimone di quanto sia importante vivere queste gioie e queste fatiche nell’incontro con gli altri, poter condividere la propria “corsa”, trovare un gruppo di amici che ti danno una mano e dove tu dai una mano agli altri. E così ognuno riesce a dare il meglio di sé!”.
Il pontefice si è poi soffermato sulla capacità dello sport di promuovere “contatti e relazioni con persone che provengono da culture e ambienti diversi, ci abitua a vivere accogliendo le differenze, a fare di esse un’occasione preziosa di reciproco arricchimento e scoperta”.
Inoltre lo sport “diventa un’occasione preziosa per riconoscersi come fratelli e sorelle in cammino, per favorire la cultura dell’inclusione e respingere la cultura dello scarto”.
Questi aspetti di formazione umana, ha osservato il Papa, risaltano in modo particolare nell’esperienza degli atleti paralimpici, poiché la loro disabilità “mediante la pratica sportiva e il sano agonismo si trasforma in un messaggio di incoraggiamento per tutti coloro che vivono situazioni analoghe”.
L’attività dei paralimpici diventa dunque “un invito ad impegnare tutte le energie per fare cose belle insieme, superando le barriere che possiamo incontrare intorno a noi, e prima di tutto quelle che ci sono dentro di noi”.
La testimonianza degli atleti disabili, ha sottolineato Francesco, è “un grande segno di speranza” ed è “una prova del fatto che in ogni persona ci sono potenzialità che a volte non immaginiamo, e che possono svilupparsi con la fiducia e la solidarietà”.
Dio, che conosce i cuori di tutti è “il primo a sapere questo” e “ci guarda con fiducia, ci ama come siamo, ma ci fa crescere secondo quello che possiamo diventare. Così, nel vostro sforzo per uno sport senza barriere, per un mondo senza esclusi, non siete mai soli! Dio nostro Padre è con voi!”, ha detto il Santo Padre ai paralimpici.
Francesco ha quindi concluso con l’auspicio che lo sport sia per gli atleti disabili “una palestra nella quale allenarvi quotidianamente al rispetto di voi stessi e degli altri, una palestra che vi dia l’occasione di conoscere persone e ambienti nuovi e vi aiuti a sentirvi parte attiva della società. Che possiate sperimentare, anche attraverso la pratica sportiva, la vicinanza di Dio e l’amicizia dei fratelli e delle sorelle”.
Per leggere il discorso del Papa si può scaricare qui.
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