imageDIOCESI – Lo storico Tacito, nella sua opera “Annales”, riferisce di come Nerone, per scrollarsi di dosso la responsabilità dell’incendio di Roma avvenuto nel luglio del 64, incolpò ingiustamente i cristiani. L’autore prosegue dicendo: “Perciò, da principio vennero arrestati coloro che confessavano, quindi, dietro denuncia di questi, fu condannata una ingente moltitudine, non tanto per l’accusa dell’incendio, quanto per odio del genere umano”.

Su queste ultime parole, che ci colpiscono particolarmente, vorremmo fermare la nostra riflessione. I cristiani vengono accusati di odiare il genere umano, eppure la loro religione si fonda sulla certezza che Dio è padre di tutti gli uomini, sull’amore verso il prossimo e verso Dio, sulla emulazione della vita di Cristo che si è offerto per amore. Tutto il cristianesimo può essere sintetizzato nell’espressione giovannea “Dio è Amore”.

Siamo all’inizio della storia del Cristianesimo, con tutta quella freschezza e quella vivacità che sono tipiche di ogni cosa nuova. Siamo lontani dalle efferatezze che verranno compiute parecchi secoli dopo nel nome di Cristo. Come possono dunque i cristiani essere accusati dagli antichi romani di odiare il genere umano?

L’accusa pare tanto più illogica se si seguita a leggere cosa scrive Tacito: “Inoltre, a quelli che andavano a morire si aggiungevano beffe: coperti di pelli ferine, perivano dilaniati dai cani, o venivano crocifissi oppure arsi vivi in guisa di torce, per servire da illuminazione notturna al calare della notte”.

Sembra di leggere il copione di un film horror: nei confronti dei cristiani viene messa in atto una vera e propria macchina di morte. Ed è impossibile non cogliere il paradosso: le vittime cristiane vengono accusate di odiare il genere umano dai loro perfidi carnefici!

Con tutti gli opportuni distinguo, si può tracciare un parallelismo con quanto accade ai nostri giorni. Certo, i cristiani non subiscono le terribili sorti dei loro “antenati nella fede” (almeno in Occidente), ma sembra che l’accusa di odio verso il genere umano sia comunque rimasta.

Oggi i cristiani sono gli unici (o i pochi) a difendere la cultura della vita e si sforzano, con tutti i loro limiti, di proporre uno stile pienamente umano. Eppure, molto spesso, sono dipinti nel dibattito pubblico come nemici del genere umano, proprio da coloro che sono forieri di una cultura che è contro l’uomo stesso.

Come ai tempi antichi Nerone non poteva presentarsi ai membri del popolo dicendo di aver bruciato le loro case per ingigantire il proprio palazzo, così oggi, chi propone una cultura contraria alla dignità della persona umana non può farlo esplicitamente e maschera i propri interessi sotto la bandiera della libertà, individuando come nemici della stessa libertà i cristiani.

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