La presidenza semestrale del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa è passata il 13 novembre, dall’Azerbaigian al Belgio che la eserciterà fino a maggio 2015. Nel corso del meeting di ieri a Strasburgo, alla presenza dei rappresentanti dei 47 Stati membri CdE, il presidente uscente Elmar Mammadyarov, ministro degli Affari esteri azero, ha presentato al Cdm il bilancio della presidenza del suo paese. In particolare si è soffermato sull’impegno per il rafforzamento dello stato di diritto attraverso lo sviluppo della cooperazione in materia di contrasto alla corruzione, per il consolidamento delle società culturalmente diverse, per l’educazione dei giovani ai diritti dell’uomo e alla cittadinanza democratica. Ad illustrare le priorità del semestre belga è stato Didier Reynders, vice primo ministro e ministro degli Affari esteri ed europei belga e nuovo presidente del Cdm. Anzitutto la prosecuzione della riforma del CdE per rispondere meglio alle sfide odierne e future; quindi lo sviluppo di sinergie con l’Ue e l’Osce. Tra gli impegni anche la responsabilità condivisa per l’attuazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo: il 26 e 27 marzo 2015 la presidenza organizzerà a Bruxelles una conferenza ad alto livello dopo Interlaken (2010), Izmir (2011) e Brighton (2012). Focus anche sul futuro dei diritti sociali in Europa, governance e amministrazioni locali.
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