frati“Portate avanti il cammino di rinnovamento avviato e in gran parte attuato in questi cinquant’anni, vagliando ogni novità alla luce della Parola di Dio e in ascolto delle necessità della Chiesa e del mondo contemporaneo, e utilizzando tutti i mezzi che la saggezza della Chiesa mette a disposizione per avanzare nel cammino della vostra santità personale e comunitaria”.
È l’esortazione rivolta da Papa Francesco ai partecipanti alla Plenaria della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica (Civcsva), ricevuti ieri mattina in udienza.
Nel richiamare il tema della plenaria, che si svolge a cinquant’anni dalla Costituzione Lumen gentium e dal Decreto Perfectae caritatis, “Vino nuovo in otri nuovi”, il Pontefice ha ammonito: “non dobbiamo avere paura di lasciare gli ‘otri vecchi’: di rinnovare cioè quelle abitudini e quelle strutture che, nella vita della Chiesa e dunque anche nella vita consacrata, riconosciamo come non più rispondenti a quanto Dio ci chiede oggi per far avanzare il suo Regno nel mondo: le strutture che ci danno falsa protezione e che condizionano il dinamismo della carità; le abitudini che ci allontanano dal gregge a cui siamo inviati e ci impediscono di ascoltare il grido di quanti attendono la Buona Notizia di Gesù Cristo”.

Nonostante le “aree di debolezza” oggi riscontrabili nella vita consacrata”, come la resistenza di alcuni settori al cambiamento, la diminuita forza di attrazione, il numero non irrilevante di abbandoni, la fragilità di certi itinerari formativi, l’affanno per i compiti istituzionali e ministeriali a scapito della vita spirituale, la difficile integrazione delle diversità culturali e generazionali, un problematico equilibrio nell’esercizio dell’autorità e nell’uso dei beni, il Papa ha osservato: voi “volete stare in ascolto dei segnali dello Spirito che apre nuovi orizzonti e spinge su nuovi sentieri”. A guidare i partecipanti alla plenaria, che si colloca alla vigilia dell’Anno della vita consacrata, “alcuni criteri orientativi – ha concluso il Pontefice -: l’originalità evangelica delle scelte, la fedeltà carismatica, il primato del servizio, l’attenzione ai più piccoli e fragili, il rispetto della dignità di ogni persona”.

 

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