“La cosiddetta maternità surrogata rappresenta un uso improprio e un maltrattamento dei genitori ‘genetici’ e ‘sociali’, della madre e del bambino”. È quanto si legge in una dichiarazione rilasciata dalla Sottocommissione di bioetica della Conferenza episcopale slovacca sulle questioni legate alla maternità surrogata. “Vogliamo aiutare la gente – cattolici e non credenti – fornendo orientamento in questo campo e informando circa la posizione della Chiesa cattolica”, ha spiegato monsignor Milan Lach, presidente della sottocommissione. L’idea della maternità surrogata, prosegue il documento, è in netta contraddizione con l’unità e la sacralità del matrimonio nonché con la dignità della persona. La dichiarazione, in sei punti, oltre ad evidenziare l’impatto diretto su ogni persona coinvolta nella maternità surrogata, prende in esame la corruzione e i dilemmi che i medici si trovano ad affrontare, nonché l’impatto di questa questione sull’intera società. “È strettamente connessa a problemi come la tratta degli esseri umani, abusi su donne e ragazze, l’aborto e a certi metodi di riproduzione assistita inaccettabili”, ha dichiarato Jozef Glasa, esperto di bioetica. La dichiarazione è una risposta ai tentativi di alcuni gruppi di pressione di introdurre la legalizzazione della maternità surrogata nel sistema giuridico slovacco.
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