“L’Anno della vita consacrata, che Papa Francesco ha indetto a cinquant’anni dal decreto conciliare Perfectae caritatis, acquista una singolare risonanza nella prossima Giornata mondiale della vita consacrata, che celebriamo il 2 febbraio”: si apre con queste parole il Messaggio del Consiglio episcopale permanente della Cei diffuso ieri con il titolo “Portate l’abbraccio di Dio”. Nel testo, i vescovi sottolineano come la gente chieda alle persone consacrate “occhi che sappiano scrutare la storia guardando oltre le apparenze spesso contraddittorie della vita, che lascino trasparire vicinanza e possibilità nuove, che illuminino di tenerezza e di pace. È questo che contraddistingue chi mette la propria vita nelle mani di Dio: uno sguardo aperto, libero, confortante, che non esclude nessuno, abbraccia e unisce”. Il messaggio prosegue dicendo: “È vero quello che scrive Papa Francesco nella sua Lettera a tutti i consacrati: ‘Dove ci sono i religiosi c’è gioia’. Ciò accade perché essi riconoscono su loro stessi, e in tutti i luoghi e i momenti della vita, l’opera di un Dio che ci salva con gioia. La stanchezza e la delusione sono esperienze frequenti in ciascuno di noi: benedetti coloro che ci aiutano a non ripiegarci su noi stessi e a non rinchiuderci in scelte comode e di corto respiro”.
“Rallegriamoci dunque per la presenza delle consacrate e dei consacrati nelle nostre comunità. Facciamo festa con loro, ringraziando per una storia ricca di fede e di umanità esemplari e per la passione che mostrano oggi nel seguire Cristo povero, casto, obbediente – prosegue il Messaggio del Consiglio episcopale permanente -. I vescovi italiani ripongono grande fiducia in voi, sorelle e fratelli carissimi, soprattutto per il contributo che potete offrire a rinnovare lo slancio e la freschezza della nostra vita cristiana, così da elaborare insieme forme nuove di vivere il Vangelo e risposte adeguate alle sfide attuali”. Dopo aver ricordato l’esortazione del Papa ai consacrati (“Svegliate il mondo”), creando “altri luoghi dove si viva la logica evangelica del dono”, il testo sottolinea che “le persone consacrate si legano all’amore assoluto di Dio per ogni uomo affinché nessuno vada perduto”. Viene evidenziata poi anche la “felice coincidenza” di quest’anno che vedrà la celebrazione del quinto Convegno ecclesiale nazionale a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015 sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. “L’opera di tante persone consacrate – sottolineano i vescovi – diventi sempre più il segno dell’abbraccio di Dio all’uomo e aiuti la nostra Chiesa a disegnare il ‘nuovo umanesimo’ cristiano sulla concretezza e la lungimiranza dell’amore”.
0 commenti