Don Vincenzo

DIOCESI – Si terrà il prossimo giovedì 26 febbraio a San Benedetto del Tronto alle ore 19.00 presso la parrocchia di San Pio X a San Benedetto del Tronto un incontro con il Presidente della Fondazione, Vincenzo Marini Marini, sul tema: Il positivo futuro del benessere sociale nella nostra comunità.
Abbiamo intervistato sul tema il Parroco di San Pio X nonché consigliere della fondazione Carisap, Don Vincenzo Catani.

Don Vincenzo come porti avanti il tuo servizio presso la Fondazione Carisap?
Mi trovo da meno di un anno nella Fondazione della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno come membro dell’Organo di Indirizzo.
Sono stato scelto a rappresentare il clero delle due diocesi di Ascoli e di S. Benedetto del Tronto. La Fondazione (che ha sede in Corso Mazzini Giuseppe 190 ad Ascoli Piceno) non è una Banca e non deve essere confusa con la Cassa di Risparmio. La Fondazione è un soggetto no profit privato ed autonomo che non ha finalità di lucro e persegue esclusivamente scopi di utilità sociale.
Opera nell’ambito del territorio piceno per dare valore alla comunità, promuovendo, in collaborazione con le organizzazioni del terzo settore, lo sviluppo sociale, culturale ed economico, del territorio focalizzando l’attenzione sull’emergenza sociale.
La Fondazione eroga servizi specifici, come: bottega terzo settore; emergenza sociale; filantropia; iniziative culturali; iniziative sociali; reinserimento sociale; servizi di assistenza sociale. La sua attività  si esplica attrevreso piani pluriennali (che hanno una durata di tre anni, per cui l’ultimo piano concerne gli anni 2014-2016) si collega con le associazioni benefiche, le associazioni d’assistenza. le associazioni di volontariato e solidarietà, i centri diurni, il mondo del no profit e del volontariato.
Basta leggere il Bilancio 2013 della Fondazione con l’ultimo piano pluriennale (che ha una durata di tre anni, per gli anni 2014-2016) per conoscere quanti contributi ha erogato nel nostro territorio a favore di progetti realizzati in collaborazione con terzi, sia attività di realizzazione in proprio di interventi diretti o in collaborazione con il Terzo Settore.

Quali sono i progetti futuri della Fondazione in questo campo?
L’attuale contesto sociale ed economico sta mettendo sempre più sotto pressione il welfare italiano.
Alle già note difficoltà di un sistema che non è riuscito ad adattarsi in pieno ai mutamenti del Paese, si sono sommate le pressioni derivanti dalla crisi economica, con notevoli disagi e difficoltà. La risposta alla crisi del nostro welfare non può essere che collettiva e societaria, creando sempre più un sistema di welfare misto, plurale, diversificato e legato alle comunità locali, un sistema che vede nel volontariato, nell’associazionismo, negli enti religiosi e nella cooperazione sociale i principali protagonisti. Ormai si parla di welfare di comunità.
La Fondazione vuole incoraggiare la capacità del Terzo Settore, cioè quel complesso di istituzioni che all’interno del sistema economico si collocano tra lo Stato e il mercato, ma non sono riconducibili né all’uno né all’altro; sono cioè soggetti organizzativi di natura privata ma volti alla produzione di beni e servizi a destinazione pubblica o collettiva (cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, associazioni di volontariato, organizzazioni non governative, ONLUS, ecc.). Purtroppo la limitatezza delle risorse della Fondazione (neppure lontanamente sufficienti per sostenere i costi di erogazioni di servizi sociali per tutti i cittadini) porta necessariamente a selezionare gli interventi. Comunque sono stati aiutati 13 progetti sulla famiglia, 9 progetti sui giovani, 11 progetti per la disabilità, 72 progetti annuali per vari interventi di settore, 9 interventi per attività e beni culturali, per un totale di più di due milioni e mezzo di euro.

Come è nata l’idea dell’incontro con il Presidente Marino Marini?
Da qualche mese il Presidente Marini mi sollecitava per organizzare questo incontro nella nostra città di S. Benedetto proprio per affrontare i temi suddetti. Gli ho offerto volentieri la mia collaborazione e gli spazi della mia parrocchia di S. Pio X.

Quali sono gli obiettivi dell’incontro?
Credo che occorre che la gente cominci a sentire parlare di Terzo Settore, di welfare di comunità, di rete sociale, di enti gestori di servizi, di cooperative sociali, di organizzazioni di volontariato… Bisogna cominciare a parlare del valore sociale del non profit, in questo periodo di profondi cambiamenti. Certo non basta una semplice conferenza, ma si tratta senza dubbio di un seme piantato nelle coscienze e di una speranza in quanti già operano nei vari settori dei servizi sociali.

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