“Riproduzioni grafiche stilizzate che esprimono emozioni”, sono le emoticon, le simpatiche faccine che ormai accompagnano inesorabilmente i nostri sms e le nostre chat sui social network. Le usiamo abbondantemente, a commento delle parole, per provare ad esprimere al meglio i nostri stati d’animo e i sentimenti del momento. Del resto, si sa, l’espressione del volto dice molto più delle parole, quindi, lunga vita alle colorate faccine tonde. Forse per questo la Apple ne ha appena sfornato una nuova serie, che arricchisce il “vocabolario” tradizionale con nuove “parole” (faccine) come uomo/donna bianchi, uomo/donna neri, uomo/donna asiatici, uomo/donna ispanici e, infine, …udite, udite…, per la prima volta anche l’iconcina con famiglie omogenitoriali (due papà e un figlio, due mamme e un figlio). Insomma, una nuova serie di emoticon “politically correct”, che vuol meglio rappresentare la diversificazione dei “colori” etnici e dei “sessi” (sarebbe meglio dire, dei gusti sessuali) della gente. Operazione riuscita? Si vedrà.
Intanto, Apple si è affrettata a spiegare di aver pubblicato le nuove faccine in “via sperimentale”, forse perché teme possibili fraintendimenti, o forse perché vuole sondare la reazione dell’utente medio prima di renderle ufficiali. A dire il vero, di fronte a questo ampliamento iconografico di categorie etniche qualche perplessità sorge anche a noi. Va bene i diversi “colori” umani, ma cosa c’entrano le tendenze sessuali delle persone? Dovremmo considerare le persone omosessuali come una “razza umana” a sé, un nuovo ceppo etnico? Perché in tal caso – lo rammentiamo sottovoce anche ad Apple – ci si è dimenticati di qualcuno (transgender, bisessuali, ecc…). E poi, se si volesse dedicare una faccina anche ad altre minoranze da sostenere – ovviamente per spirito solidaristico (non certo per banali operazioni di mercato) – ne attendiamo una per i migranti, per i profughi, per i senza tetto, per i portatori di handicap, per le minoranze religiose perseguitate, ecc… No politically correct?
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