“Dio ci ama di amore gratuito e sconfinato”. Lo ha ricordato papa Francesco durante l’Angelus, meditando sulle parole del Vangelo di oggi. Quando Gesù dice a Nicodemo: “Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito” (Gv 3,16), lo “sguardo del nostro cuore” va a Gesù Crocifisso, che ci fa comprendere che “Dio ci ama, ci ama davvero, e ci ama così tanto!”.
È a partire dalla creazione del mondo, che Dio svela l’amore per noi. “All’origine del mondo c’è solo l’amore libero e gratuito del Padre”, ha sottolineato il Papa, menzionando, poi, Sant’Ireneo, il quale affermava che “Dio non creò Adamo perché aveva bisogno dell’uomo, ma per avere qualcuno a cui donare i suoi benefici”.
Quando l’uomo, per la sua disobbedienza verso Dio, ne ha perduto l’amicizia, Dio gli è venuto incontro “con la sua misericordia”.
Anche nelle tappe successive della storia della salvezza, “risalta la gratuità dell’amore di Dio: il Signore sceglie il suo popolo non perché se lo meriti, ma perché è il più piccolo tra tutti i popoli, come egli dice”, ha proseguito il Papa.
Una volta venuta la “pienezza del tempo”, anziché abbandonare gli uomini, che a più riprese avevano infranto l’alleanza, Dio “ha stretto con loro un vincolo nuovo, nel sangue di Gesù – il vincolo della nuova ed eterna alleanza – un vincolo che nulla potrà mai spezzare”.
È San Paolo a ricordarci che, in quanto “ricco di misericordia”, Dio “per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo” (Ef 2,4).
La Croce di Cristo è la suprema dimostrazione “della misericordia e dell’amore di Dio per noi” e di come Gesù ci abbia amati “sino alla fine” (Gv 13,1): fino all’ultimo istante della nostra vita terrena e “fino all’estremo limite dell’amore”.
Pertanto, se nella creazione, “il Padre ci ha dato la prova del suo immenso amore donandoci la vita, nella passione e nella morte del suo Figlio ci ha dato la prova delle prove: è venuto a soffrire e morire per noi”, ha aggiunto il Pontefice.
La misericordia di Dio è così grande che Egli “perdona tutto” e “persona sempre”, ha detto il Santo Padre, prima elevare la sua preghiera a Maria, “Madre di misericordia”, perché “ci ponga nel cuore la certezza che siamo amati da Dio” e ”ci stia vicino nei momenti di difficoltà e ci doni i sentimenti del suo Figlio, perché il nostro itinerario quaresimale sia esperienza di perdono, di accoglienza e di carità”.
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