ospedale fotoDi Benedetto Riga

La Fondazione Ant – che si ispira al termine “eubiosia” (dal greco antico “la buona vita”), perché la dignità della vita va preservata anche durante la malattia e fino all’ultimo istante di vita – nata nel 1985, è riuscita a portare nelle case di oltre 100mila malati di tumore in 9 Regioni italiane un’assistenza socio-sanitaria gratuita, completa, continuativa e integrata. Oltre 4.200 persone sono assistite ogni giorno a domicilio da 20 équipe di operatori sanitari che garantiscono cure di tipo ospedaliero e socio-assistenziale. Sono circa 400 – tra medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori – i professionisti che lavorano per la Fondazione. L’assistenza ai sofferenti di tumore è offerta 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, festività incluse. Per garantire il benessere globale del malato, al lavoro dei medici si affianca un servizio socio-assistenziale che prevede – sulla base delle risorse disponibili sul territorio – cure igieniche, cambio biancheria, biblioteca e cineteca domiciliare, trasporto del paziente da casa all’ospedale per svolgere esami strumentali che non possono essere eseguiti a domicilio. La Fondazione conta inoltre sull’operato di circa 1.800 volontari iscritti nel registro Ant, che consentono alle 120 delegazioni Ant presenti in Italia di organizzare l’attività di raccolta fondi e la logistica.

Diagnosi precoce e formazione.
Uno degli obiettivi della Fondazione è quello di diffondere progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neoplasie tiroidee, ginecologiche e mammarie. Sono state visitate più di 104.000 persone in 70 diverse province italiane. Le campagne di prevenzione si effettuano negli ambulatori Ant di Bologna, Brescia, Porto Sant’Elpidio e Pesaro e sul bus della prevenzione, un ambulatorio mobile dotato di strumentazione diagnostica. Vengono anche organizzati corsi di formazione rivolti a medici, infermieri, psicologi, operatori sanitari, volontari, familiari dei malati. Alcuni temi della ricerca Ant sono i benefici delle cure palliative, gli effetti della nutrizione artificiale, caregiving e di stress emozionale. La Fondazione raccoglie circa 22 milioni di euro l’anno di finanziamento, grazie alla liberalità dei privati (per la maggior parte), alle manifestazioni di raccolta fondi organizzate (56%), al contributo del 5×1000 (11%), a lasciti e donazioni (7%) e solo in minima parte grazie a fondi pubblici (18%).

Il “vademecum sul dolore”.
Insieme a Federconsumatori e Impact Proactive, la Fondazione Ant ha di recente dato vita a un progetto che affronta un’emergenza sociale, che tocca almeno un italiano su cinque: è il dolore, fenomeno che solo in Italia colpisce oltre 12 milioni di persone (alcune analisi stimano fino a 15 milioni), di cui ancora oggi meno della metà – appena il 40% – sa a chi rivolgersi. È nato così il “Vademecum sul dolore”, per informare il più ampio numero possibile di cittadini: per poter riconoscere il dolore e saper valutare i propri sintomi, per conoscere i farmaci, ma soprattutto per sapere a chi rivolgersi, dove sono ubicati i centri di terapia del dolore e i centri di cure palliative, e quali sono i diritti dei cittadini garantiti dalla Legge 38/2010.

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