CHIESA – è iniziato ieri sera, con la veglia di preghiera che si è tenuta presso la parrocchia di S. Gregorio VII a Roma, il Convegno dei Formatori e Formatrici alla Vita consacrata promosso dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le società di vita apostolica. Obiettivo del congresso internazionale, che vedrà insieme 1200 formatori provenienti da tutto il mondo, convocare le diverse culture a confronto per riflettere sui fondamenti dell’identità della vita consacrata nella Chiesa e nel mondo e sulle esigenze formative nei contesti contemporanei.
Alla liturgia, che ha avuto inizio alle 20:30 ha visto la partecipazione anche dei 40 volontari che stanno prestando il loro servizio durante il Congresso, è stato presente il Card. João Braz de Aviz, Prefetto della CIVCSVA e a presiedere il rito invece Mons. José Rodríguez Carballo, ofm, Arcivescovo Segretario della Congregazione.
Tre i momenti principali:
La Parola è luce: una processione di 50 consacrati e consacrate che porterà, nella Chiesa in penombra, una lampada accesa al cero pasquale, per sottolineare la necessità di lasciarsi illuminare da Dio nel difficile compito di formatori.
La Parola è gioia: dopo l’ascolto delle letture dell’Antico e Nuovo Testamento, proclamate in diverse lingue, l’intronizzazione del libro dei Vangeli, con lampade e incenso, portati con movimenti di danza da alcune religiose africane appartenenti a diverse Congregazioni in segno di venerazione della Parola.
La Parola ci ammaestra: sottolineando il compito del formatore nel ruolo di ‘ponte’ tra la libertà dell’uomo e la libertà di Dio e la formazione che deve toccare intelligenza, cuore e mani, perché diventi vita quotidiana, per una autentica sequela Christi e un Vangelo che sia forma vitae.
«Un appuntamento prezioso per conoscere le diverse prospettive della formazione ed un momento di riflessione e crescita su come affrontare le nuove sfide nel momento presente» sottolinea tra i partecipanti P. Noel Rosas, 45 anni, Carmelitano, attualmente segretario amministrativo per la formazione presso la Curia Generalizia del suo Ordine, dal 2000 al 2014, formatore nelle Filippine. «Una esperienza di comunione tra tutti gli Istituti di Vita consacrata, di preghiera e approfondimento» aggiunge Rita Refalo membro dell’Istituto Secolare delle Oblate Apostoliche, maltese, che da 15 anni vive la missionarietà in Lettonia e prenderà parte all’incontro insieme ad un’altra consacrata, delegata della Conferenza Lettone della Vita consacrata. «C’è tanta differenza, tra Est e Ovest, Sud e Nord dell’Europa e ancora più se si cambia continente! Attraverso le differenze che sono un arricchimento, è necessario cogliere insieme i bisogni fondamentali della persona nel mondo di oggi, in riferimento alla formazione iniziale delle persone e poi a quella specifica nei diversi Istituti» nella convinzione che «essere consacrati oggi è andare contro corrente, recuperando nella testimonianza profezia e gioia vera».
Oggi, 8 aprile, presso l’Ergife Palace Hotel, inizieranno i lavori del Convegno con la relazione del Card. João Braz de Aviz, Prefetto della CIVCSVA: “Guardare il passato con gratitudine, vivere il presente con passione, abbracciare il futuro con speranza”.
Programma del Convegno e sintesi dei lavori alla pagina: http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccscrlife/anno-vita-consacrata/index_anno-vita-consacrata_it.htm
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