Expo 2015 conclude il suo primo mese di attività. Le tante attese e speranze che hanno preceduto l’evento, in ordine alla sua riuscita, riscontrano nei primi dati sull’affluenza segnali sicuramente positivi.
Nel mese di maggio, infatti, sono stati ben 2,7 milioni gli ingressi all’Esposizione universale (una media di 90mila persone al giorno). Solo nell’ultimo week-end, i visitatori dei vari padiglioni sono stati circa 200mila. Ma già risultano venduti circa 15 milioni di biglietti, attraverso il circuito ufficiale di distribuzione. L’iniziativa, insomma, sta marciando bene, anche in rapporto alle precedenti edizioni.
Non saremo certo noi a mancare questo appuntamento così importante e denso di stimoli culturali e, più in generale, antropologici. Ci andremo di sicuro. Ma vorremmo ricordare a noi stessi, e a tutti i visitatori, che “esserci” non coincide solo col “visitare” l’esposizione, con i suoi interessanti ed attraenti stand.
Per essere davvero “dentro” Expo 2015, è necessario ricordarne il tema, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, ed essere disposti, per la nostra parte, a confrontarci fattivamente con esso. Il problema dell’alimentazione, infatti, rimane una sfida drammaticamente attuale per gran parte della popolazione mondiale. Sono ancora ben 840 milioni le persone nel mondo senza cibo. Ogni anno 51 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni deperiscono a causa della malnutrizione e, di questi, quasi 7 milioni muoiono. La più alta concentrazione vive nell’Africa Subsahariana, dove 1 bambino su 3 è sottoalimentato.
Expo 2015 serve anche a rilanciare, su scala mondiale, l’obiettivo di agire per dimezzare la povertà e la fame nel mondo entro dieci anni (obiettivo già assunto nel 2000 dall’Onu, nella Dichiarazione del Millennio, e purtroppo sinora fallito).
Il tema dell’alimentazione e dell’equa distribuzione delle risorse alimentari tra le popolazioni del pianeta costituisce, quindi, uno dei tanti terreni sui quali misurare la nostra reale capacità di solidarietà internazionale. E per i credenti in particolare, una imprescindibile occasione per testimoniare (attraverso iniziative ben organizzate) la carità e la condivisione con chi vive nella “fragilità” o ancora patisce la fame.
Expo 2015 è solo ai suoi inizi, c’è tanto tempo e tante opportunità per agire, ciascuno secondo il proprio livello di responsabilità. Solo così potremo dire “Expo 2015: c’ero anch’io”.
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