Si celebra il 20 giugno la Giornata Del Rifugiato. Numerose le iniziative nel nostro territorio che assumono una certa importanza, in questo contesto odierno, con le notizie che ci giungono dal Mediterraneo e dai confini tornati ad essere rivendicati con forza.
Abbiamo chiesto a Andrea Persiani, che lavora in un progetto SPRAR di aiutarci a capire cosa è la Giornata mondiale del Rifugiato?
La Giornata Mondiale del Rifugiato è un’occasione per tutta la collettività per riflettere sulla condizione di tutto coloro che vengono in Italia e chiedono asilo politico o hanno già lo status di rifugiato. In questa giornata si propongono convegni tavola rotonde per trattare tematiche vicine alla questione dell’accoglienza. Ma anche momenti di svago come concerti, balli a sfondo etnico per far conoscere a tutti le tradizioni degli altri popoli e favorire l’integrazione.
Che significato assume questa giornata in relazione al momento storico che stiamo vivendo e all’atteggiamento di molti paesi europei di fronte questa situazione dei rifugiati?
In questo momento storico questa giornata assume un valore molto importante poiché il momento in cui viviamo vede alcune nazioni europee che considerano il rifugiato un disvalore, un soggetto da allontanare, grazie a questa occasione della giornata il rifugiato diventa un valore aggiunto e momento per riflettere in merito ai valori della democrazia e dei diritti civili, che ogni società democratica deve sostenere e promuovere. Quest’ anno quindi ha un valore ancora più importante e secondo me lo sarà sempre di più.
Chi è il rifugiato?
I rifugiati sono tutti coloro che chiedono asilo politico nel nostro paese ad esempio, perché fuggono da persecuzioni politiche, religiose o discriminazioni. Questo diritto d’asilo è sancito dalla convenzione di Ginevra, a cui l’Italia aderisce, e anche dalla nostra costituzione.
Quali sono i progetti per coloro i rifugiati e richiedenti asilo?
I progetti in campo per l’accoglienza di chi chiede asilo politico e i rifugiati sono molteplici. Per chi arriva e chiede asilo c’è la prima accoglienza nei cosiddetti Cara, nei quali viene permesso loro di richiedere lo status, cioè l’inizio della pratica per l’audizione in commissione territoriale, che è l’organo che li ascolterà e permetterà o meno di avere lo status di rifugiato o di protezione umanitaria. C’è una seconda accoglienza che sono i progetti SPRAR: sistema di protezione e accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiato, volto a favorire l’accoglienza e l’integrazione sociale, per l’autonomia. Ci sono in Italia più di 151 progetti territoriali. E vista l’emergenza sbarchi del nostro paese, è nata una terza forma di accoglienza che è l’emergenza prefettura, cioè progetti dove le persone vengono accolte in strutture per permettere loro di essere assistiti e aiutati nel riconoscimento dello status della commissione territoriale.
Quali sono le vostre attività nei progetti SPRAR?
Io lavoro per il progetto SPRAR a Grottammare e noi svolgiamo attività di accoglienza, quindi vitto e alloggio, e realizziamo tutte quelle attività volte alla formazione come corsi di lingua italiana, corsi di formazione professionale, tirocini formativi e ricerca attiva del lavoro, per permettere alla persona di inserirsi e avere una vita dignitosa. Forniamo anche assistenza sanitaria e legale volta ad avere documenti. Attualmente le persone che richiedono asilo politico in Italia provengono dall’Africa, dal Medio oriente e dall’Asia . Nel progetto SPRAR a Grottammare le maggiori nazionalità presenti sono la Nigeria e il Pakistan, sono accolte 31 persone, 26 uomini e 5 donne tutti maggiorenni.
Quali le iniziative per la giornata del Rifugiato a Grottammare?
Le iniziative per la giornata mondiale del rifugiato fanno capo a una proposta che si è consolidata da diversi anni e che si chiama “Sconfiniamo”. Quest’iniziativa è patrocinata dal comune, in collaborazione con la Consulta della fratellanza tra i popoli, e l’ente gestore del progetto SPRAR per il comune di Grottammare l’Ati Nuova Ricerca Agenzia Res e Cooss Marche. Il 15 giugno scorso c’è stato un momento importante, si è firmato il protocollo d’intesa tra l’associazione “Medici contro la tortura” e il comune di Grottammare. Quest’associazione si occupa della certificazione delle vittime di tortura, offre sostegno psicologico ma anche legale. Purtroppo alcuni nostri ospiti sono vittime di torture e questa certificazione li aiuta nel riconoscimento dello status di rifugiato.
Il 20 giugno, alle ore 21.00, ci sarà la proiezione del documentario Hotel House con la presenza del regista Giorgio Cingolani, che interverrà sul tema dell’integrazione e lancerà il suo nuovo film, “Homeward bound: sulla strada di casa” realizzato con i giovani adolescenti proprio dell’Hotel House, dove è tornato dieci anni dopo il documentario Hotel House. Questa struttura, di Porto Recanati, di recente anche al centro di cronache nazionali, nata negli anni ’60 per un turismo di massa mai realizzatosi, oggi accoglie migliaia di persone provenienti da varie parti del mondo, diventando una realtà unica.
A seguire un concerto e balli etnici a cura dei “Suoni d’Africa”
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