SilviaDi Floriana Palestini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Una grande tavoletta di cioccolato e tante caramelle giganti è l’immagine che ha accolto 250 bambini e ragazzi ogni settimana, all’ingresso dell’oratorio della parrocchia di Cristo Re. Ora che l’oratorio si avvicina alla conclusione, abbiamo fatto una chiacchierata con una delle responsabili, Silvia Franco, giovane studentessa sambenedettese, per guardare quest’esperienza fantastica dell’animazione in parrocchia da un diverso punto di vista.

Silvia, da quanto tempo sei animatrice in oratorio?
Questo è il quinto anno da animatrice. Prima venivo come ragazza a giocare come tutti gli altri bambini: ho sempre seguito e partecipato a tutte le attività della parrocchia, dal catechismo alle feste, e quando è cominciato l’oratorio il mio sogno da bambina è diventato quello di fare l’animatrice. Per me l’animatore era come un idolo, perché vedevo che i ragazzi si divertivano molto con noi più piccoli. Ho cominciato l’oratorio da sola, senza nessun amico che mi seguisse, ma avevo comunque tantissima voglia di iniziare questa nuova avventura che mi ci sono buttata a capofitto. Gli animatori vanno dal primo superiore in poi. I ragazzi hanno dal terzo anno di asilo alla terza media.

L’attività dell’oratorio si programma giorno per giorno, ma c’è un supervisore adulto che vi dà delle direttive?
No, i ragazzi si occupano di tutto. C’è un responsabile per ogni attività: laboratori, giochi, magazzino. Io sono responsabile dei laboratori e cerco di indirizzare gli altri animatori verso certe scelte ma comunque tutti insieme cerchiamo di dare delle idee e proporre, io raccolgo le idee e le seleziono.

Come funziona una giornata-tipo in oratorio?
I ragazzini dell’oratorio si dividono in fasce: la prima fascia comprende i bambini dal terzo anno d’asilo fino alla 2° elementare; nella seconda fascia vanno i bambini di 3°, 4° e 5° elementare, mentre nella terza fascia troviamo i ragazzi di 1°, 2° e 3° media. Per noi grandi la giornata di oratorio comincia prima: ci vediamo alle 10:00 in chiesa, dove don Roberto ci spiega il tema della giornata, collegandolo ad un brano di vangelo e un breve momento di preghiera. Dopo questo primo momento gli animatori si dividono nei due grandi gruppi, quello dei giochi e quello dei laboratori: seduti attorno a un tavolo si decide quali saranno le attività della giornata in base al tema scelto per quel giorno. Alle 15:00 si entra nel vivo della giornata, perché cominciano ad arrivare i ragazzi. Fino alle 16:00 si fanno i compiti e dalle 16:00 alle 17:00 ci si sposta nei laboratori. Dalle 17:00 alle 17:30 ci sfoghiamo con i balli e gli inni degli oratori precedenti e successivamente con i giochi, e tra le due attività viene servita la merenda. Alle 19:00 ci ritroviamo per la preghiera finale tutti insieme prima di salutarci.

Ognuno ha dei compiti precisi o tutti gli animatori a turno si occupano di ciò che c’è da fare?
All’inizio dell’attività dell’oratorio ci mettiamo a fare i compiti e li facciamo tutti insieme. Durante i laboratori i supervisori sono i ragazzi dei laboratori, e i ragazzi che si occupano dei giochi in quell’ora ci danno una mano. Viceversa durante i giochi, poiché i ragazzi dei laboratori aiutano a controllare i gruppi mentre gli altri fanno svolgere i giochi ai ragazzi.

Come state sviluppando il tema di quest’anno, “Tutti a tavola”?
Ogni anno abbiamo la tradizione qui in parrocchia di abbinare al tema dell’anno un film, quest’anno abbiamo scelto “La fabbrica di cioccolato”, con Willy Wonka. Ogni giorno proponiamo ai ragazzi una scenetta tratta dal film per far capire meglio il tema i ragazzi. In base alla giornata adattiamo una parte del film.

Essere animatore in oratorio vuol dire anche sacrificare il proprio tempo con gli amici per metterlo a servizio di altri, dei più piccoli. Cosa significa per te l’oratorio?
So bene che l’oratorio corrisponde ad un sacrificio del proprio tempo (lo sa anche il mio ragazzo che a volte mi rimprovera di essere poco presente!), ma per me l’oratorio è soprattutto gioia, tantissima gioia. L’oratorio ti fa crescere tanto. Mi vengono i brividi quando un bambino mi saluta a fine giornata facendomi scoprire il suo sorriso. L’altro giorno una bimba mi ha detto: “Vorrei essere tua figlia”. È una gioia indescrivibile sentirsi dire queste parole dai bambini!

Perché un ragazzo della tua età dovrebbe scegliere di passare un mese come quello che hai appena vissuto?
Perché l’oratorio ti fa crescere, ti dà delle emozioni che lo stare al mare tutti i giorni non ti dà. Ti fa stare insieme agli altri, ti fa incontrare nuove persone. Per quanto riguarda il rapporto con Dio ti fa crescere molto di più, perché la semplice preghiera con i bambini ti fa riflettere, o anche la mattina quando don Roberto legge il vangelo e lo ascolti attentamente ti fa capire molte cose. Lo consiglio ai miei coetanei perché l’oratorio è divertente ed è un’occasione per trovare nuovi amici. Adesso il mio gruppo di amici è quello dell’oratorio, usciamo insieme e ci ritroviamo sempre insieme, perché condividiamo le stesse esperienze, le stesse arrabbiature. E poi ci ritroviamo tutti gli anni qui, è ormai un appuntamento fisso questo dell’oratorio.

Cosa lascia dietro di sé questa avventura che è l’oratorio (sogni, stanchezza, progetti per il futuro…)?
L’oratorio è un’esperienza che ti lascia regali inaspettati. Qui ci vieni perché hai voglia di stare qui, sei tu che lo scegli, non è come fare la maestra d’asilo (sei sempre a contatto con i bambini ma ci sono regole, è un lavoro). Il bambino ti fa capire certe cose che tu da “grande” non capisci, ti dice certe piccole cose in modo naturale che ti fanno crescere e rendere conto di tante cose.

Con tanti bambini che giocano e si divertono alle nostre spalle, salutiamo Silvia, ricordando a tutti che lunedì ci sarà la festa di chiusura dell’oratorio di Cristo Re: prima la S. Messa tutti insieme, poi il grande spettacolo. «Quest’anno Willy Wonka ha invitato nella sua fabbrica tutti gli stand dell’Expo, tutti i Paesi del mondo, – ricorda Silvia – e noi educatori faremo i padiglioni dell’Expo. La novità di questo oratorio 2015 è il laboratorio di teatro, che si affianca al già  presente laboratorio di ballo. Nello spettacolo ci saranno anche due scenette curate da questi due laboratori.»

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